La maggior parte degli atleti russi non si esprimono sulla guerra o manifestano la loro innocenza, criticando la decisione internazionale di non farli gareggiare. Invece a Doha, vi è una chiara presa di posizione di Ivan Kuliak, che si presenta nel podio delle parallele con la lettera “Z” nella divisa, simbolo pro Russia.
Ivan Kuliak si presenta nella finale delle parallele con il simbolo Z pro russia
Recentemente, dopo una buonissima performance nelle parallele nei mondiali di Doha, Ivan Kuliak sale sul podio per essere premiato con la medaglia di bronzo. Per far risaltare il suo essere russo, vista l’assenza della bandiera e dell’inno dello Stato in questione per via delle sanzioni del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ha pensato bene di coprire la sua bandiera con del nastro bianco adesivo a forma della lettera zeta nel suo body.
Appare doveroso indagare sul suo significato. Il ministero della difesa di Mosca lo ha spiegato. Si tratta dell‘iniziale di “Za pobedu”, che significa “per la vittoria”. Gli ultranazionalisti russi la usano come se fosse un credo e non come un motto.
Questa sorta di codice sta avendo rilevanza internazionale perché è presente nei panzer, nelle bombe e nei missili russi. Addirittura, vi sta nascendo un business: la celebre emittente RT ha messo in vendita magliette con la z rappresentata per ottenere ricavi e fornirli a chi combatte e ai rifugiati del Donbass.
Come se non bastasse, il vincitore della gara è proprio ucraino. Il suo nome è Illia Kovtun. E’ apparso orgoglioso indossando la divisa con i colori del suo Paese, ma ha avuto la freddezza di non reagire alla esplicita provocazione, nonostante il terribile momento che stanno passando i suoi concittadini. I due atleti non si sono dati la mano alla fine del tutto.

Le reazioni mediatiche per il simbolo Z di Ivan Kuliak
La federazione internazionale, con ogni probabilità, lo sanzionerà gravemente per l’accaduto. Gherardo Tecchi, il presidente della federginnastica, ha definito il gesto come fuori luogo, mentre la leggenda italiana degli anelli Jury Chechi come imbecille. L’atleta ha cercato di giustificarsi criticando l’atteggiamento ucraino nella premiazione, perché hanno urlato in coro “Gloria all’Ucraina” e ha ammesso che se si ripresentasse l’occasione, lo rifarebbe. La sua allenatrice Valentina Rodionenko lo ha difeso, sostenendo il suo patriottismo.
Ovviamente l’opinione pubblica mondiale si è indignata per la sua triste iniziativa. L’atleta è finito nel mirino delle critiche, non solo per chi bazzica nel mondo della ginnastica artistica.
La Federazione Internazionale della Ginnastica, la FIG, ha deciso di escludere gli atleti russi e bielorussi da tutte le competizioni. Inoltre, ha aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

Perchè Ivan Kuliak si è presentato così nel podio delle Parallele
Chissà perché lo ha fatto, forse perché si è esaltato avendo da poco finito la leva militare, ancora obbligatoria in Russia. O forse per paura delle conseguenze dall’alto per chi non prende una netta posizione, o semplicemente per far notizia, per migliorare la sua reputazione in patria. In ogni caso, la sua carriera è in serio pericolo.
Ha iniziato a praticare ginnastica artistica dall’età di quattro anni. Tre anni fa è diventato campione juniores di specialità, fino alla recente ottima prestazione in Qatar. Il talento è indiscutibile, la testa un po’ meno.