Essere stupidi non è indispensabile per fare politica, però aiuta se fai politica a destra in Piemonte. In quel Piemonte sempre più crosettiano a livello di vertice. Peccato che gli elettori non apprezzino. Così ad Ivrea scarichi il sindaco con cui avevi conquistato la città togliendola finalmente alla sinistra, ed incassi non una sconfitta ma una autentica disfatta. Così a Pianezza candidi una leghista che – in perfetta sintonia con una gestione dell’immagine da incompetenti allo sbaraglio – investe in una campagna elettorale sui siti degli avversari e, immancabilmente, viene spazzata via.
Così ad Omegna litighi con un esponente della destra che si crea una lista per conto suo e perdi per 10 voti mentre la lista del “destro ribelle” ne ottiene quasi 400. Meglio perdere da soli che vincere insieme.
Non è una sindrome esclusivamente subalpina. Perché la genialità della destra fluida prevale anche a Massa. Il candidato di Lega e Forza Italia è in testa con il 35% ma va al ballottaggio con l’esponente della sinistra perché lady Garbatella ha schierato un suo candidato alternativo che ha beneficiato della passerella di ministri ed onorevoli vari. Ed è arrivato terzo con il 20% dei voti, concedendo una chance alla sinistra.
Quando si è fatto notare da più parti che la destra fluida ha una classe dirigente imbarazzante il riferimento non era soltanto ai ministri e sottosegretari. Ma anche a coloro che operano sul territorio dimostrando una inconsistenza assoluta, tanto per utilizzare un eufemismo. Ovviamente nessuno si degnerà di spiegare le ragioni del suicidio ad Ivrea, ad Omegna, a Pianezza, probabilmente anche a Novi Ligure per restare in Piemonte. Nessuno si farà carico degli errori a Massa, passando in Toscana. Errori che si stanno tentando di replicare in Trentino dove, al momento, il centrodestra è diviso in vista delle elezioni autunnali. Errori ancora più evidenti perché nel resto d’Italia il trend è ancora favorevole alla destra, anche per la scomparsa dei pentastellati arrivati ormai a fine corsa.
Non ci saranno autocritiche, in Piemonte, perché fare autocritica significherebbe anche ammettere che quei maledetti elettori votano a destra per una politica diversa da quella crosettiana, che non sognano di essere i camerieri di Biden. Dunque meglio far finta di niente e dimenticare di aver guidato le città passate a sinistra.