In Argentina il basso tasso di approvazione del peronista Alberto Fernández, che ha già annunciato la propria volontà di ricandidarsi alla presidenza, e le difficoltà a far emergere una nuova figura di leadership nella coalizione di destra oltre a quella dell’ex presidente Mauricio Macri potrebbero portare ad una replica della sfida elettorale del 2019 con la presenza di un terzo incomodo.
Solitamente abituati ad una competizione tra due poli, quello peronista e quello radicale, gli argentini stanno iniziando a conoscere meglio Javier Milei, eletto deputato nelle elezioni di medio termine lo scorso anno grazie al 17% dei consensi nella capitale Buenos Aires.
Seppur attualmente dotato di un consenso ristretto ad alcune aree, comunque le più popolate, del Paese sudamericano l’ex docente universitario di macroeconomia si è dichiaro pronto per la candidatura alla massima carica istituzionale in opposizione alle due maggiori coalizioni. Fondatore del partito di destra ultraliberista La Libertad Avanza, Milei si definisce un “minarchista nel breve periodo e un anarco-capitalista nel lungo periodo”, motivo per cui sostiene fortemente la necessità di ridurre la figura dello Stato al minimo affidandogli solo i compiti minimi di tutela dei diritti dei cittadini senza entrare negli aspetti economici.
Grande fan degli Usa, Milei ha affrontato i comizi elettorali del 2021 indossando sempre una spilletta della bandiera statunitense sul petto e si propone di eliminare la Banca centrale del Paese albiceleste (“null’altro che un’organizzazione criminale”) rendendo il dollaro la moneta nazionale.
Riduzionista sui numeri reali dei desaparecidos nel corso della dittatura militare che preferisce definire “la guerra”, il quasi cinquantaduenne nativo della capitale si pone sullo stesso piano di Donald Trump riguardo al cambiamento climatico che ritiene essere “una menzogna del socialismo” mentre appare meno netto sui diritti civili. E’, infatti, contrario all’aborto e alla sua depenalizzazione ma favorevole alla liberalizzazione delle droghe e al matrimonio (“un semplice contratto”) fra persone dello stesso sesso.
Più simile, anche negli atteggiamenti, a Jair Bolsonaro che allo stesso Trump, da ammiratore dei cugini nordamericani è favorevole all’uso delle armi.
Attualmente accreditato dagli istituti sondaggistici del 18% Milei sta facendo parlare di sé anche per la lotteria attraverso la quale vorrebbe assegnare ad un cittadino argentino il proprio stipendio di parlamentare (in Argentina pari a 3mila euro netti al mese) che rifiuta in quanto proveniente dalle tasse imposte “da quell’organizzazione criminale che è lo Stato”.