Oggi, 13 Luglio, è il compleanno di sir John Dee. Compie 496 anni, se non vado errato. Decisamente una bella età…
Lo so, dovrei dire compirebbe. Perché sir John è considerato morto e sepolto da parecchi secoli. E, quindi, l’uso del presente è, quantomeno, improprio.
Però, vedete, John Dee è un personaggio che, da storico è diventato letterario. E leggendario. Quindi… metastorico. e personaggi di questo tipo non muoiono. Mai.
Per di più, era un Mago. Capace di evocare gli angeli. Anche se angeli strani. Inquietanti. Che venivano da Occidente. E, si sa, ex Oriente lux. Da Occidente difficilmente viene, secondo Tradizione, qualcosa di buono.
Però questi angeli gli avevano insegnato la Lingua Enochiana. Che sarebbe la lingua primordiale, originaria, con cui comunicano gli Enti Spirituali.
E gli avevano comunicato una serie, impressionante, di segreti e misteri.
Chi ci può dire, con certezza, che fra questi non vi fosse anche quelli dell’alchemico Elisir di Lunga vita? E quindi…
Quindi il buon sir John potrebbe essere ancora in giro per l’Europa. Con i suoi, quasi indecifrabili, scritti sulla Monade Geroglifica, i trattati di geometria di Mohammed al-Baghdadi che aveva tradotto in latino… e, soprattutto, quel, misterioso, Sigillum Æmeth, che sarebbe stato in suo possesso. E scomparso, poi, con lui.
Un oggetto sul quale sono state fatte le più diverse congetture. Ma che resta avvolto dalle nebbie. E che gli avrebbe conferito poteri… straordinari. Forse anche quello di poter passare, indifferentemente, dal mondo dei viventi a quelli dei morti. E viceversa.
Un po’ come ne “Il segno del comando”, lo sceneggiato che, ai tempi della TV in bianco e nero, letteralmente spopolò. E che, pur essendo ambientato in una Roma magica, probabilmente risentiva una qualche eco della leggenda del Mago elisabettiano.
Perché John Dee era il mago, e l’astrologo, di Elisabetta I Tudor. Ed era, per altro, anche il suo consigliere segreto. Dicono, ma è solo diceria, che sia stato anche uno dei suoi, molti, amanti.
E Gustav Meyerink impernia su questo ambiguo rapporto, potere e magia, il suo capolavoro “L’angelo della finestra d’Occidente”.
Lo lessi moltissimi anni fa. Nella vecchia Edizione Bocca. Curato, se non erro, da Julius Evola.
Mi affascinò in modo profondo. La magia. L’esoterismo. E la politica.
Perché Dee non è solo un personaggio storico. È un paradigma, se vogliamo. Dell’intreccio tra esoterismo e politica.
Del legame sottile tra mondo esoterico e potere mondano. Che è sempre esistito. E continua ad esistere.
Il potere evidente, quello politico, che appare al pubblico, ha sempre connessioni con un altro potere, più profondo e, se non proprio oscuro, invisibile.
Le Logge che, da secoli, stanno dietro al mondo finanziario e a quello governativo del mondo anglosassone. E che nulla hanno a che spartire con le farse massoniche cui siamo adusi.
E dietro ad altro potere politico vi erano esoteristi, occultisti, maghi e astrologi.
Himmler con l’Ordine segreto che stava dietro alle sue SS. Le sette occulte e mistiche dietro alla stessa Rivoluzione Bolscevica. Rasputin e la, chiaroscurale, setta dei Chlisti. La veggente di Breznev.
E questo senza risalire agli Illuminati di Baviera. O a Raimondo di Sangro, il principe di San Severo, che fu consigliere, ascoltato, dei re Borbone.
Comunque oggi è il compleanno di John Dee. Anche di Giulio Cesare, chioserà qualcuno che ha fatto il liceo classico di un tempo..
Certo. Ma Cesare è morto di sicuro.. E vorrei vedere, con tutte quelle pugnalate…
Ma forse sir John, il figlio di un modesto tessitore che giunse ad essere rispettato e temuto da tutti i regnanti d’Europa, non lo è.
Forse è ancora in giro nelle notti di Luna. A litigare con Nicholas Flamél. A discutere con l’ombra inquieta di Giordano Bruno.
Forse… o forse mi piace solo pensare che possa essere così.