Non è bastata la Brexit per spingere il Tg5 a rinunciare alla saga dei reali inglesi. La rete berlusconiana di punta, a disposizione per il sostegno al Pd, evita accuratamente di occuparsi delle ricadute politiche ed economiche dell’uscita di Londra dall’Unione europea, ma scatena inviati ed analisti a commentare il ruttino del figlio di Meghan ed Harry o la dieta dei cani di Elisabetta. Purtroppo il Covid ha ridotto le occasioni di fondamentali digressioni sui cappellini della regina o sugli abiti della sorella di Kate.

Una tragedia per il giornalismo di Mediaset, costretto a ripiegare sul sempre attuale servilismo nei confronti di Washington. Anche se reggere la coda all’entourage di sua maestà offre ben altre soddisfazioni.
Comunque i cambiamenti determinati dalla Brexit non saranno pochi e riguarderanno anche l’Europa. Londra – che ha sempre ricevuto più di quanto ha dato a Bruxelles – dovrà rilanciare i mai cancellati rapporti con il suo ex impero. Ed anche con quei Paesi con i quali le relazioni sono state storicamente intense. Poche le chances di tornare ad avere un ruolo in Africa – ormai divisa tra una Cina all’assalto, gli Stati Uniti emarginati e la Francia che non cede, mentre anche l’India punta al Continente Nero – molte quelle di riconquistare spazi in Asia.
I primi accordi stipulati con la Turchia possono anche spostare gli equilibri nell’area. Ma è probabile che Londra giocherà di sponda con Washington anche nei Paesi arabi. Con Australia e Nuova Zelanda il gioco è semplicissimo, con l’India è tutto da ricostruire. Ma proprio l’India potrebbe diventare un elemento fondamentale nel grande gioco asiatico. Qualunque sia la scelta di Modi.

L’Europa, dunque, non può permettersi l’immobilismo. Eliminati i condizionamenti inglesi, può riaprire la partita con la Russia. Può sostenere la Francia in Africa, può sostituire l’inutile Sanchez e l’inesistente Giggino in America Latina, può mettersi in competizione con Londra in India, può riprendere il dialogo con l’Iran in funzione anti inglese. E può rafforzare il movimento indipendentista scozzese.
Ovviamente ignorando gli accattoni del governo italiano, completamente estranei a tutto ciò. Perché, a Roma, si preoccupano solo che russi, tedeschi, maliani, argentini ed indiani indossino la mascherina e mantengano il distanziamento, come richiesto dagli esperti a gettone e ribadito dal Tg5. Quando non sdilinquisce per una dichiarazione sul nulla di Meghan, ovviamente.