La più piccola regione italiana, la Valle d’Aosta, diventa protagonista sulla scena dell’economia internazionale.
La Chambre Valdôtaine (in pratica l’equivalente locale delle Camere di commercio) informa infatti che l’Ufficio di Presidenza di Unioncamere ha nominato il Presidente della Chambre, Nicola Rosset, tra i propri rappresentanti in seno al Consiglio generale di Assocamerestero, l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero.
Le Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) sono associazioni di imprenditori e professionisti, italiani e locali, ufficialmente riconosciute dallo Stato italiano, che operano per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane e promuovere il Made in Italy nel mondo.
Nate e sviluppatesi come punto di raccolta delle comunità d’affari italiane, esse si sono consolidate nel tempo, fino a rappresentare una rete capillare e riconosciuta, parte integrante della comunità d’affari dei Paesi in cui operano: l’88% circa delle 18mila imprese associate è rappresentato da aziende locali che riconoscono nell’Italia un partner per il proprio business e/o per operazioni di investimento.
Si tratta di una rete che rappresenta 79 Camere sparse in 56 paesi, con 130 sedi principali e secondarie, 490 dipendenti e 18 mila soci con un fatturato complessivo di circa 40 milioni di euro.
“Si tratta di una nomina che mi fa molto piacere – spiega il Presidente della Chambre Nicola Rosset – oltre a rappresentare un riconoscimento per il lavoro fatto in seno ad Unioncamere, essa permetterà infatti alla Chambre, con una ricaduta anche su tutto il sistema imprenditoriale valdostano, di poter accedere ad una rete collaudata e radicata nei diversi paesi del mondo, in grado di supportare e favorire quel processo di internazionalizzazione che rappresenta una tappa fondamentale per la crescita delle nostre imprese e dell’intero sistema economico”.
Un riconoscimento meritato poiché la Chambre si è ritrovata ad operare in una realtà estremamente difficile, con una economia priva di slancio, con una politica bloccata da veti incrociati.
Rosset ha avuto il merito di non rassegnarsi all’immobilismo, lanciando progetti e realizzando anche piccoli progetti (come l’albero di Natale “scalabile” dall’interno) che hanno rappresentato segnali di vivacità in una realtà che ne ha davvero bisogno.