Se non invadi un Paese antipatico prima e dopo i pasti non sei una superpotenza. Se non ti inventi inesistenti armi chimiche per giustificare un’invasione di un altro Paese, non sei una superpotenza. Se non occupi i Paesi alleati con le tue basi militari, non sei una superpotenza. È la simpatica tesi del Financial Times per spiegare le ragioni per le quali gli Usa sono l’unica superpotenza mentre la Cina non conta nulla.
Dall’Italia si potrebbe contribuire all’analisi con altri comportamenti da superpotenza. Tipo ammazzare un bel po’ di persone sulla funivia del Cermis ed evitare un processo in Italia in modo da essere assolto e poi premiato negli Stati Uniti. Tipo abbattere un aereo passeggeri ed impedire all’Italia di raccontarlo imponendo il segreto di Stato. Tipo organizzare stragi e finti colpi di Stato per destabilizzare il Paese.
Oppure raccontando che hai risollevato il Paese (che hai distrutto con le bombe) grazie al Piano Marshall, facendo dimenticare che con i soldi degli americani eri obbligato ad acquistare merci e tecnologie americane. Ah no, questo lo fanno anche i cinesi, adesso. Ma non è carino far paragoni. Anche perché, non avendoti bombardato, loro (i cinesi) non sono una superpotenza.
Non è che FT abbia tutti i torti. Se non metti gli stivali sul terreno sei svantaggiato in molte relazioni internazionali. Per questo la Francia, che certo non è una superpotenza, continua ad utilizzare i propri militari in Africa, ossia nell’unico posto in cui può farlo. E la Russia è intervenuta militarmente in Siria, ha soldati “privati” in Cirenaica, altri militari sempre “privati” sono comparsi nell’Africa sub sahariana. La Cina no.
Ed è un elemento di profonda tranquillità a livello mondiale. Sapere che Pechino, al di là di Taiwan non ha velleità di invasione militare, non è proprio un aspetto irrilevante. Certo, l’espansionismo economico cinese può essere preoccupante. Soprattutto per chi contrappone renitenti alla vanga mantenuti con il reddito di cittadinanza. Ma evitare le bombe al fosforo degli alleati è già qualcosa. Senza dimenticare che gli alleati ci hanno imposto la tirannia delle loro multinazionali che controllano l’informazione, l’intrattenimento, la distribuzione delle merci, l’alimentazione, le sementi, i fitofarmaci ed ora anche i vaccini.