Il voto europeo ha modificato poco lo scenario complessivo del prossimo parlamento continentale e questo potrebbe comportare dei rischi per gli agenti di commercio.
Umberto Mirizzi, presidente dell’Usarci, lo aveva sottolineato in occasione del congresso nazionale del sindacato, proprio il giorno prima dell’apertura delle urne.
“Dobbiamo realizzare insieme – aveva sostenuto Mirizzi – un’Europa che abbia il senso della comunità, che abbia la consapevolezza di una visione politica davvero unitaria prima che economica e finanziaria”. Insomma, qualcosa di molto diverso rispetto a ciò che è diventata l’Unione europea, assolutamente incapace di rispondere alle giuste preoccupazioni dei cittadini europei.
Anche per ciò che riguarda l’attività degli agenti di commercio.
“Mi riferisco – aveva precisato Mirizzi – per esempio all’avvio del delicato procedimento promosso dalla Commissione Europea per la valutazione della nuova normativa da adottare in sostituzione del regolamento 330/2010 della stessa Commissione che scadrà il 31 maggio 2022. Regolamento che, secondo l’articolo 101, vieta gli accordi tra imprese limitativi della concorrenza, i così detti “Accordi Verticali”, ivi compresi quelli stipulati tra imprenditori per disciplinare il funzionamento della propria catena di distribuzione, tra questi, la Commissione ha fatto rientrare gli accordi di agenzia”.
Una posizione che preoccupa il sindacato degli agenti “poiché mira a rendere nulla, ritenendola limitativa della concorrenza, per taluni contratti di agenzia, la clausola di esclusiva di zona e di prodotto, elemento alla base stessa delle nostre leggi e degli Accordi Economici Collettivi: le nuove regole europee non possono rendere vane le nostre conquiste sindacali; su questo punto dobbiamo agire fin da subito chiamando a raccolta tutte le Organizzazioni consorelle per far fronte comune”.
Anche sotto questo aspetto, dunque, serve una maggior compattezza delle associazioni sindacali, così come per affrontare le sfide connesse con il commercio online o per prepararsi alle elezioni dell’Enasarco della metà del prossimo anno. Perché una categoria divisa è debole ed in balia degli avversari.
0 commenti
Spero che questo non avvenga che la categoria si sappia difendere
dubito che la visione di questo signore sia piu’ aperta e favorevole alle posizioni degli agenti di commercio intanto le esclusive di zona o di prodotto o di servizio o bene, ognuno se le deve meritare, mandante ed agente, fosse per me sarebbero vietate per legge, nel mio settore, quello finanziario, vige dal 2010 l’esclusiva del mandato..puoi lavorare solo con una banca anche se su piu’ prodotti, se vuoi dei collaboratori devi farlo in forma societaria, srl, c’e’ un organismo l’OAM che vigila su tutti gli aspetti formali dell’attivita’ che usufruisce dell’enasarco per fare i controlli…..diciamo una galera totalmente contraria ai principi economici della comunita’ europea che per fortuna c’e’ ..questo signore e’ contrario agli agenti..fidatevi