Il Ministero della Verità non si accontenta più della propaganda atlantista – spacciata per informazione – sulla guerra in Ucraina ma ha deciso di inventare una nuova verità anche sulla Corte suprema Usa che avrebbe cancellato il diritto di aborto negli Stati Uniti. Il problema non è se si è d’accordo o se si è contrari. Il problema è che la notizia è falsa. Come ormai d’abitudine per le nostre informazioni di regime.
E non è falsa solo perché la Corte suprema comunicherà le proprie decisioni tra qualche settimana mentre oggi si discute su una fuga di notizie. Una fuga di notizie pilotata ma quasi certamente corretta. Peccato che proprie queste anticipazioni sostengano qualcosa di molto diverso da come viene raccontato dai media di regime.
In pratica, dunque, la Corte non vieterà l’aborto ma si limiterà a riconoscere ad ogni Stato il diritto a farsi una propria legge. In linea con quanto deciso dagli elettori che hanno votato per una precisa parte politica nel rispettivo Stato di appartenenza. Dunque non una norma uguale dappertutto, ma la possibilità di scegliere secondo le indicazioni dei cittadini. Ma per il Ministero della Verità non va bene. Perché, se si diffonde la cattiva abitudine di poter decidere ciascuno per proprio conto, si finisce che in Europa qualche Stato pretenderà che il vino si produca esclusivamente con l’uva, che per il cioccolato si utilizzi il cacao, che nei succhi di frutta ci sia persino la frutta.
Intollerabile, divisivo. Le leggi ed i regolamenti devono essere uguali per tutti, ignorando le differenze di produzioni e gusti alimentari, di altitudini e temperature, di città e campagne. I caloriferi potranno essere messi in funzione alla stessa data nei paesi della costa siciliana e nei villaggi di alta montagna. E pazienza se in montagna nevica a fine agosto.
Lo stesso deve valere per gli Usa. Le leggi che piacciono al regime devono essere imposte a tutti gli Stati. Quelle che non piacciono invece si devono cancellare o, nella peggiore delle ipotesi, confinate solo in alcuni Stati.
Ovviamente non ci sono limiti nel trasferimento da uno Stato all’altro, negli Usa. Dunque se le leggi del Texas non piacciono, ci si può spostare in California. Ma ai media italiani di regime non piace l’idea che uno Stato possa decidere autonomamente in modo diverso da ciò che prevede il pensiero unico obbligatorio. Dunque la Corte suprema deve evitare ogni concessione alla libertà di scelta dei singoli Stati. Per non dare il cattivo esempio all’Europa. Rischieremmo di non riuscire a vietare le grigliate di carne che dovranno essere sostituite, in tutto il Vecchio Continente, da larve e cavallette.