Il nostro viaggio alla scoperta delle cucine d’Italia, questo fine settimana, ha fatto tappa sul meraviglioso lago d’Orta e precisamente al ristorante LA DARBIA.
La location è un tuffo nel cuore; appena varcato il portone di legno ciò che si palesa davanti agli occhi dell’ospite è la quiete della natura.
Il lago, l’orto, la delicatezza dei tavoli dolcemente inseriti in un contesto chic ma agreste, elegante ma rurale.
Nulla è fuori posto, tutto è curato, la sinfonia che si percepisce chiama la calma, il relax, la pace e la rilassatezza.
Il locale, così come la cucina è ricercato ma mai arrogante, presuntuoso, impettito e snob.
Questo concept è perfettamente impersonato dallo staff del ristorante, preciso e armonico ma mai ingessato e distaccato.
Lo chef Matteo Monfrinotti rappresenta perfettamente tutto ciò che ho descritto: la qualità della sua cucina, l’attenzione alla lavorazione delle materie prime e al servizio non si scontrano con i clichè ormai troppo ricercati da tante cucine che strizzano l’occhio all’ambita stella.
La Darbia è certamente un ristorante di altissimo livello che però non cade in facili compromessi e contraddizioni; la scelta dello chef e della sua brigata è chiara e netta e a parer mio assolutamente vincente: la stella si può meritare anche essendo “casa”.
Ora passiamo alla tavola: il menù è interessante, parla tradizionale ma con lo sguardo al futuro. La carta dei vini è fornita e ricercata, il “Virgilio” dei vini è capace e preparato e ci conduce senza imposizioni alla scelta più coerente alle nostre scelte.
Il saluto “culinario” dello chef è accogliente e conviviale e lo champagne è uno splendido e gradito benvenuto.
I piatti sono saporiti, curati nell’impiattamento e trasudano personalità; già i piatti “parlano la lingua” dello Chef Monfrinotti, la cui presenza al tavolo è elemento di valore e non un egocentrico orpello.
E quando la sera invade la luce del giorno la Darbia diventa un sogno… ma questo purtroppo non può essere spiegato attraverso un articolo di giornale, deve essere provato.
Chi è solito leggere i miei articoli, conosce perfettamente i miei angoli e le mie brutture caratteriali eppure in questo ristorante non posso e non riesco anche volendo a trovare un elemento negativo, certo migliorare è sempre possibile ma qui il livello è altissimo… se non per la cucina (certamente soggettivo) per la serenità e la gioia che il locale e il suo staff riesce a trasmettere.
Ad maiora