Gli atlantisti di casa nostra dovrebbero prestare più attenzione a ciò che accade a casa del loro padrone statunitense. Perché, invece, i segnali che arrivano da Oltreoceano vengono considerati come un divertente, o poco divertente, giochino. Alla stregua, insomma, del giochino italiano sui sondaggi settimanali sul gradimento dei partiti. Ma il risultato delle elezioni locali di martedì dovrebbero indurre ad una riflessione proprio coloro che seguono pedissequamente il modello statunitense.
In estrema sintesi i democratici che, solo un anno fa avevano festeggiato l’elezione di Biden con la convinzione che si trattasse dell’inizio di un cambiamento epocale, si ritrovano a vincere soltanto laddove i loro candidati hanno compiuto una rapidissima marcia indietro su tutte le idiozie di Biden, della desaparecida Kamala Harris, dei sostenitori della cancel culture. Il simbolo del cambiamento non è la Virginia dove, in 12 mesi, i democratici sono passati da un vantaggio di 10 punti alla sconfitta. No, il simbolo della sconfitta dei radical chic yankee è a New York. Dove viene rieletto un democratico, certo, ma si tratta di un ex poliziotto che promette pugno duro contro la criminalità dilagante. Mettendo fine al disastro provocato dal predecessore, sempre democratico, Bill de Blasio che ha pesantemente danneggiato l’immagine degli italoamericani.
Un caso isolato? Per nulla. Perché a Minneapolis, città democratica dove era stato ucciso George Floyd dando inizio alla buffonata degli inginocchiamenti planetari, il referendum per l’abolizione della polizia (come richiesto dai democratici duri e puri) si è concluso con una totale sconfitta.
Il modello in stile italiano della sinistra che punta sui presunti diritti civili per nascondere la repressione dei diritti sociali, dunque non piace agli statunitensi. Che, a differenza degli italiani, non festeggiano per una crescita del Pil condizionata dalla crescita dell’inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie. In Italia la disinformazione dei media di servizio e la sudditanza nei confronti di Sua Divinità Mario Draghi fanno credere che il Pil stia volando grazie ad un rilancio spettacolare dell’economia. Ignorando il peso dell’inflazione, ignorando la povertà crescente. Ignorando anche l’aumento dello spread che peggiora i conti pubblici.
Negli Usa, al contrario, l’inflazione non passa inosservata. E anch’essa pesa nel voto o nella decisione di non andare a votare. Ma forse questi particolari non sono stati spiegati agli atlantisti italiani.