Nel 2011 la quota di riserve valutarie contenenti dollari, nel mondo, era pari al 73%. Attualmente è scesa al 58%. Un calo che è diventato sempre più veloce dopo l’imposizione delle sanzioni contro Mosca. Il mondo intero si è reso conto che non ci si può fidare degli Stati Uniti e tantomeno dei maggiordomi europei. Ed a spiegarlo non sono Putin e Xi Jinping, bensì un think tank di Washington, Responsability Statecraft.
Il think tank invita le autorità statunitensi a venire a patti con il resto del mondo e, soprattutto, con il Sud del mondo, per evitare un declino incontrollato del dominio economico. Il problema è che i burattinai di Biden sono convinti che “venire a patti con gli altri Paesi” significhi sempre e soltanto “noi vi diciamo cosa dovete fare e voi eseguite, in caso contrario scattano le sanzioni”.
Peccato che la minaccia non funzioni più, se non con i maggiordomi europei usi ad obbedir passeggiando mano nella mano con il padrone.
E non funziona più perché proprio le sanzioni contro la Russia hanno dimostrato che, ormai, esistono alternative che possono funzionare benissimo. Biden ed i servitori hanno cacciato Mosca dal sistema bancario Swift? E 30 banche russe hanno già aderito al sistema cinese Cips mentre altre decine sono in attesa di approvazione. In questo modo il sistema cinese si rafforza e diventa più interessante non solo per Mosca o per gli altri membri del gruppo Brics, ma per tutti i Paesi del Sud del mondo. A partire dalle decine di Stati che – anche se divisi da contrasti politici tra loro – hanno chiesto di essere ammessi tra i Brics (che dovranno cambiare nome) per entrare a far parte del mondo alternativo all’arroganza yankee ed al servilismo sciocco europeo.
Un’alternativa che non passa solo dall’utilizzo della moneta cinese invece di quella nordamericana, ma anche attraverso il progetto di moneta unica latinoamericana; attraverso gli scambi commerciali con le monete dei Paesi coinvolti; attraverso il ricorso alle criptovalute. Perché non se ne può più di un controllo finanziario da parte dei burattinai statunitensi, del loro controllo sulle istituzioni finanziarie mondiali impegnate a strangolare gli Stati che non si allineano agli interessi di Washington e di Wall Street.
Ovviamente si cercherà di scatenare altre guerre in tutto il mondo per fermare la dedollarizzazione. Ma il processo è avviato e si può solo rallentarlo. Magari sacrificando l’Europa per tutelare gli Usa. Tanto nel resto del mondo ex povero sono centinaia di milioni i consumatori in grado di sostituire il ceto medio europeo distrutto, scientemente, dai maggiordomi di Biden.