La destra fluida di governo si oppone al salario orario minimo perché assicura che la contrattazione sindacale tutela maggiormente i livelli salariali anche delle fasce deboli. Sarà anche vero, in teoria. Però lo sciopero di ieri del trasporto aereo era motivato con il piccolo particolare che il contratto è scaduto da 7 anni. Dunque qual è la tutela? In questi 7 anni l’inflazione si è divorata buona parte della retribuzione ma il governo, a fronte di questa situazione, pensa solo alla precettazione dei lavoratori.
D’altronde il padronato si sente ampiamente tutelato da un governo che è pronto a far arrivare in Italia centinaia di migliaia di migranti per offrire alle aziende manodopera a basso costo per far concorrenza ai giovani italiani.
E proprio nel settore aereo la presa in giro da parte del governo è clamorosamente evidente. Il ministro ha “scoperto” i folli rincari dei prezzi solo ad estate inoltrata. Cioè quando gli italiani avevano già pagato i viaggi, affrontando un salasso pesantissimo acuito dal calo delle retribuzioni reali. Ma il ministro non se n’era accorto. Congratulazioni! Adesso, però è intervenuto. Adesso? Non proprio. L’incontro con le compagnie aeree avverrà più avanti, per evitare di aiutare qualche viaggiatore ritardatario.
L’importante è che le aziende guadagnino di più, senza rinnovare i contratti e facendo pagare cifre folli ai clienti. Tanto l’opposizione è affidata all’armocromata Schlein e, dunque, la destra al servizio di Confindustria può stare tranquilla.