Michela Murgia è fastidiosa. Irritante. Le sue dichiarazioni sono banalità politically correct lasciate cadere con supponenza. Manco fosse la Pithia delfica. E il fatto che venga ascoltata, intervistata, osannata, considerata un’intellettuale, addirittura, una scrittrice… beh è un segno dei tempi. Di questo crepuscolo dell’intelligenza e del senso estetico in cui siamo immersi.
Punto secondo. Io ho il massimo rispetto per le nostre Forze Armate. E per le Forze dell’ordine. Vengo da una famiglia di militari. Carabinieri e bersaglieri. Nonno e bisnonno si fecero la Grande Guerra. Mio padre fu bersagliere in Jugoslavia con la RSI. E ne vado orgoglioso. Molto.

Però… però anche a me non piace l’idea di una militarizzazione dello Stato italiano. Soprattutto in questo frangente, visto che non mi risulta che ci sia una guerra. Ma ci viene imposto il “coprifuoco”, in spregio tanto alla costituzione, quanto alle libertà fondamentali dell’uomo. E visto anche che vi sono generali che vengono incaricati di imporre un vaccino, e che esplicitamente dicono che si deve vaccinare chiunque stia passando… Senza dimenticare che le Forze dell’ordine stanno venendo usate per reprimere con brutalità le legittime proteste di pacifici cittadini contro un dispotismo che li sta portando alla fame e alla disperazione. Cosa che farà rivoltare nella tomba mio nonno, Maresciallo dei Reali Carabinieri.
Io non ho, come la Signora Murgia, paura delle divise. Ma mi preoccupa chi, oggi, le indossa. Perché è l’uomo a fare la divisa, con la sua rettitudine, il suo senso dell’onore e della giustizia. La sua disciplina. Non il contrario. Come si suol dire, l’abito non fa il monaco. E la divisa non fa il soldato.
Un soldato è fedele alla Patria. E alla Bandiera. Difende il suo popolo. Si sacrifica per la sua Nazione. Non serve un regime dispotico per fare carriera. Non scende a compromessi con la sua coscienza. Non si presta a reprimere i deboli, favorendo il potere dei corrotti e dei despoti.
Bava Beccaris era un beccaio, non un soldato. Ma temo che, oggi, sarebbe in auge. Diventerebbe modello di servitore di questo “stato”. Rigorosamente con la minuscola.

Quello che dice la Signora Murgia non mi cale. Ma trovo, sinceramente, poco opportune anche tante, troppe dichiarazioni di solidarietà a divise che sono, oggi, un po’ come il Cavaliere Inesistente di Calvino. Gusci vuoti.
Discorso fastidioso, lo ammetto. E che irriterà tanti amici. Ma lo dovevo ai miei progenitori. Che hanno combattuto sull’Isonzo e a Tarnova. Non nelle piazze contro italiani inermi.