Ma quanto è bella la retorica alpina! Tutti fratelli sulle Terre Alte. Un unico modo di vivere, al di là delle lingue e degli Stati nazionali. Tradizioni che si incontrano, si mescolano, si replicano. La povertà, la frugalità, puntare solo su ciò che è essenziale. E poi le arrampicate, le escursioni, le vette raggiunte, la fatica condivisa. La fatica del vivere in condizioni estreme, il freddo. I canti, i cori, il vino e la grappa, le sfilate delle penne nere. Tutti insieme, appassionatamente.
Ma quanto è falsa la retorica alpina! Bastano un po’ di soldi per scatenare invidie, gelosie. Addio fratellanza, addio comunità. Chissenefrega dell’essenziale se si può avere il superfluo! Ma quali tradizioni, quali condizioni estreme! Chi arriva non è più il viandante da accogliere e da accompagnare per un tratto del suo cammino ma il pollo da spennare. È arrivato sulle Terre Alte? Che paghi per il privilegio che gli è stato concesso.
Dunque non stupisce che, sul bando dei borghi finanziato nell’ambito del Pnrr, la collaborazione e la fratellanza vengano meno in nome dell’assalto alla diligenza. Tanti, maledetti e subito. Un piccolo borgo viene prescelto in Piemonte, superando ogni ostacolo grazie ad un progetto intelligente per rilanciare il territorio anche circostante? E subito partono i ricorsi.
Perchè il piccolo comune vincitore non ha padrini politici, e tantomeno padroni. Mentre il ricorrente è un feudo del Pd. Dunque deve vincere per forza, poiché la montagna è stata gentilmente concessa alla sinistra da un centrodestra presuntuoso ed attratto solo dalle opere pubbliche e private in città. Un centrodestra che rinuncia alle Terre Alte, feudo inespugnabile piddino anche quando i montanari votano a destra, per puntare sul mare. Che, ovviamente, il centrodestra non sa gestire.
Così, in Piemonte, il centrodestra quasi si vergogna perché il progetto migliore non era quello del feudo sinistro. E subito corre ai ripari coinvolgendo gli sconfitti in un altro progetto, con altri finanziamenti. Tutto a posto? Macché. Il feudo prende i soldi del nuovo progetto e presenta il ricorso per accaparrarsi anche i 20 milioni del bando dei borghi. Perché rinunciare a qualcosa se si può avere tutto grazie all’incapacità politica degli avversari in Regione?
E la solidarietà? La fratellanza? La comunità? Prima ci prendiamo i soldi. Poi, eventualmente, con magnanimità concederemo ad Elva qualche spicciolo per qualche progettino piccino picciò. Purché arrivino ringraziamenti pubblici dagli scippati ed un nuovo impegno del centrodestra a non mettere piede sulle montagne.