Dopo la recensione della novelization è ora lavolta dell’intervista a Pupi Oggiano, regista dell’omonimo film “… E tutto il buio che c’è intorno”
1- E’ giusto dire che “… E tutto il buio che c’è intorno”, quarto capitolo dei sei film ideati e diretti da Lei, pur essendo come gli altri una storia conclusa in sé, lascia però intravedere degli indizi sulla natura e il significato dell’intero progetto?
Sì è vero. “… E tutto il buio che c’è intorno” è il quarto film di sei e siamo a tutti gli effetti al classico giro di boa. Si torna indietro, in un certo senso, iniziando a svelare tanto di quello che è stato raccontato nelle prime tre pellicole. In questo quarto lavoro i fili pendenti fissati nei film precedenti, immobili ed enigmatici, iniziano a cadere uno dopo l’altro anche se altri ne nascono proprio in questo film e verranno chiariti nei due film conclusivi dell’esalogia. Un gioco a incastri con scatole cinesi che tuttavia non tolgono la curiosità nel voler visionare le pellicole anche in ordine sparso.
2- E’ corretto intendere il suo film come una favola horror?
Sì, è una definizione assai calzante. In realtà era proprio venuto in mente anche a me che potesse essere una sorta di favola nera durante la stesura del soggetto. Successivamente con Gabriele Farina e Antonio Testori, durante la scrittura della sceneggiatura abbiamo marcato il tutto lavorando coesi in questa direzione. Dopo aver trattato la fantascienza, l’horror e il thriller, questa è stata la volta del fantastico. Un horror fantastico. Una favola nera appunto.
3- E’ giusto vedere nel suo film dei richiami a Dante e a Lovecraft?
Sì, sono presenti entrambi i richiami. Più marcato il secondo rispetto al primo. Tuttavia sono stati inseriti in forma più che altro citazionistica poiché nei miei film il classico è sempre molto presente. Ad ogni modo non lo è mai però solamente in senso narrativo ma utilizzato per inventare e decostruire una storia.
4- E’ giusto individuare nel suo film, un richiamo alla “Teogonia” di Esiodo?
Vale lo stesso discorso della domanda precedente. Il genere fantastico ti permette di giocare molto con la storia, la filosofia. Un evento “mitico e totale può essere esaltato e glorificato oppure scarnificato, ribaltato e buttato in pasto alla fantasia più sfrenata. I film di genere hanno decisamente questa possibilità.
5- E’ vero che nel suo film, colori e musica, sono protagonisti a pari merito con attori e attrici, nell’esprimere l’essenza di sentimenti, passioni ed emozioni, nei loro lati in ombra e in luce?
E’ vero, musica e fotografia nei miei film si ritagliano decisamente un ruolo da protagonista. La colonna sonora è molto presente e corposa con 19 tracce pensate e scritte appositamente per ogni film. Fotograficamente abbiamo optato per assegnare a ognuno dei sei film un colore preciso. Tre appartenenti ai colori primari e tre a quelli derivati.. “… E tutto il buio che c’è intorno” ha venature decisamente gialle.
6- E’ vero che in questo film, è presente un uso profondo di simboli e archetipi?
In ogni mio film il simbolismo è molto carico. In “… E tutto il buio che c’è intorno” ha una valenza superiore che sul finale emerge in maniera molto decisa e dirompente.
7- Il suo film può essere inteso come un viaggio nella dimensione più ancestrale dell’umanità?
Sì, è decisamente un viaggio. Un viaggio davvero lungo.
8- E’ corretto dire che nel film l’amore appare nella sua versione primigenia di protezione e creazione?
I miei film toccano corde molto disturbanti eppure l’amore è sempre molto presente. In “… E tutto il buio che c’è intorno” l’amore è illustrato nella sua forma più alta.
9- E’ vero che come nei precedenti film, la sinergia di gruppo, è stata un elemento fondamentale per la sua realizzazione?
La realizzazione di un film è senza dubbio un grande gioco di squadra. Il nostro gruppo di lavoro è una sorta di famiglia artistica. Credo molto alla condivisione artistica.
10- Può dirci qualcosa in merito all’uscita del film e del prossimo?
Il dvd Home Movies “… E tutto il buio che c’è intorno” è in imminente uscita. L’Home video è l’ultimo tassello divulgativo promozionale dopo l’uscita del cd della colonna sonora, il libro della novelization edito da Buendia Books e la Prima Cinematografica al Cinema Massimo di Torino. Sempre quattro quindi i passaggi dedicati ad ogni film sin dal primo “La paura trema contro”. Per quanto riguarda il prossimo film si intitola “Svanirà per sempre”, sarà un giallo a tinte forti e il primo ciak è stato dato l’11 maggio.