Siamo agli sgoccioli del Festival, e oramai conosciamo le dinamiche della serata: le gag di Fiorello, le risate estremamente naturali di Amadeus, una co-conduttrice diversa ogni sera. Anche se, ieri sera siamo stati onorati della presenza di una presentatrice d’eccezione.
Stiamo parlando di Barbara Palombelli, una giornalista che si è fatta strada, aprendola alle generazioni future, rompendo gli schemi del sistema maschilista dell’epoca. Un ostacolo che ha incontrato non solo nel mondo lavorativo ma anche all’interno della sua famiglia d’origine, con un padre che la voleva sposata, con una vita tranquilla… La classica ragazza ribelle degli anni 70. Oltre a raccontare le gioie e i dolori della sua carriera fa un invito chiaro alle giovani donne del presente “studiare fino alle lacrime e lavorare fino all’indipendenza“. Un messaggio significativo, soprattutto in un momento così incerto come quello attuale.
Procediamo con l’analisi (si fa per dire) delle esibizioni canore della quarta serata. Siamo nel 2021, ma fa ancora scalpore vedere un uomo truccato, come se sulla confezione vi fosse inciso il simbolo del genere femminile. Non credo sia necessariocitare determinati cantanti in merito; stiamo parlando di artisti che esprimono la propria arte, non solo nell’atto del canto in sè, ma anche con quello che indossano, e, perchè no, truccandosi, edulcorando parte del proprio volto.
Che dire della performance di Gazzè? Un menestrello che, questa volta ha scelto di personificare il celebre Salvador Dalì tanto da avere le medesimo movenze ed espressioni facciali.
Un menzione d’onore per lo Stato Sociale, con un abbigliamento veramente sui generis per un palco come l’Ariston: maglietta, jeans stracciati e pelliccia leopardata! Probabilmente non tutti l’hanno notato, ma nel bellissimo caos generato della performance, c’è stato un personaggio che rappresentava diverse figure storiche: la Regina Elisabetta, Donald Trump (che si è pure preso la chitarra in testa) e Jake Angeli, ve lo ricordate? Lo sciamano italoamericano che ha guidato la rivolta a Campidoglio il 5 gennaio 2021. Un’esibizione che ha lasciato il segno, quasi come i quadri di Achille Lauro, il quale, anche quest’anno “c’è cascato di nuovo” baciando il chitarrista e produttore Boss Doms.
Ora la domanda sorge spontanea: cosa avranno in serbo per l’ultima serata di questo festival?