La gioia.
E’ il dono inaspettato, non chiesto, non voluto.
“E’ facile vivere l’atteso e il convenzionale. E’ quando vivi l’inaspettato che cominci a divertirti con la tua vita” (Richard Bach)
Svegliarsi all’alba e prendere il primo treno possibile, arrivare nel luogo di lavoro e preparare tutto per iniziare al più presto ad agire sopra la scrivania.
Entra un ragazzo con la camicia blu che dice:
“Dobbiamo consegnarLe la nuova scrivania.”.
“Ma siete sicuri?”
“Si, la stanza è questa”.
“Ma siete sicuri?”
Tutto sommato mi sento nata e vissuta come una spartana e certe delicate sorprese non me le aspetto mai.
“Siamo sicuri.”.
Due amorevoli colleghe mi assistono e condividono il mio momento di perplessità.
Magari in cuor mio qualche merito penso anche di averlo, ma so bene che nella vita reale poco conta.
Alla terza volta sentendomi un po’ in colpa, come Pietro di Evangelica memoria, libero tutto e faccio spazio.
Se proprio insistete e vada per la nuova scrivania!
Devo convenire che i doni più belli sono quelli inaspettati.
Non ho chiesto nulla, ma Babbo Natale arriva senza letterina.
Ritorno bambina.
Non scomodiamo Marcellino Pane e Vino.
Non scomodiamo l’emozione inaspettata di Raf.
La vivo così, se c’è un attimo per gioire e sognare lo colgo al balzo.
Guardo questa nuova, grande scrivania con l’incanto che gli oggetti a volte mi donano.
Un Angelo passa con gli occhi sinceri ed esprime il suo apprezzamento.
“I veri angeli sono persone che in certi momenti compaiono all’improvviso a dare luce alla vita”.(Banana Yoshimoto, Arcobaleno, 2002)
Si sono sbagliati?
Se si sono sbagliati ci riprenderemo la vecchia scrivania un po’ a pezzi, ma pur sempre un punto di appoggio.
Non tornerà nemmeno quella?
Sono nata e vissuta come una spartana e mi metterò per terra con il computer e il resto intorno e continuerò a fare quel che devo.
Però grazie alle sorprese della vita.
Quando nulla chiedi e il cielo ti saluta benevolo.
“Tutto ciò che è improvviso piace, se non nuoce (Friederich Nietzsche, Umano troppo Umano, 1878)