Scopriamo la storia della fenice, l’animale fantastico simbolo di rarità e rinascita, chiamato anche araba fenice o uccello di fuoco, per la sua capacità di controllare questo elemento. Come e perché è nato questo animale mitologico? Come mai è così apprezzato e quali sono i simboli ad esso attribuiti?
la fenice
Le fenice, per molti popoli considerata animale raro, è un uccello dalla coda azzurra con alla fine delle piume rosate, il collo giallo, il corpo rosso e le ali oro e porpora. L’animale presenta inoltre un becco affusolato, due zampe e due lunghe piume che scivolano giù dal capo di colore rosa e azzurro. Infine vi sono tre lunghe piume che scivolano invece dalla coda piumata, di colore roseo, azzurro e rosso acceso.

L’aggettivo “araba” indica la provenienza dell’animale: il primo in Occidente a citarla fu Erodoto, il quale disse che l’Araba Fenice provenisse dall’Egitto. Nella sua tradizione, la fenice risorgeva ogni 500 anni. Questo fatto fu anche riportato da Cheremone, filosofo dedito ai misteri egizi. Non solo, questa affermazione la fece anche Orapollo, scrittore egiziano vissuto sotto Zenone. Il mito dell’Araba Fenice arriva quindi in occidente dall’antico Egitto: in quelle terre era conosciuta con il nome di Bennu.
la fenice e la sua storia
Prima di raccontare la storia e le origini dell’araba fenice, è bene fare una premessa: sono davvero pochi gli storici o gli studiosi in generale che hanno fatto ricerche sul perché della nascita di questi animali nell’immaginario popolare, dando per scontato che la sua esistenza fosse un prodotto della fantasia dei seguaci del Dio Sole.
Alcuni, invece, sostengono che la nascita dell’animale sia dovuta ad un uccello che risiedeva nella regione allora abitata dagli Assiri, la Mesopotamia. L’uccello sembrerebbe infatti rappresentare in maniera abbastanza fedele alcune delle caratteristiche che sono in seguito state attribuite alle fenici.
le antiche raffigurazioni della fenice
Le fenice ed in particolare la sua storia, erano considerate di vitale importanza per gli antichi greci. E se in questi, la fenice era un importantissimo uccello sacro dal piumaggio colorato, per altre culture antiche, analogamente, essa era associata al fagiano dorato, probabilmente per la somiglianza dei colori del piumaggio. Un imperatore romano, forse per aumentare il suo prestigio, disse addirittura di averne catturata una. Vediamo quindi l’importanza attribuita a questi animali e agli eventuali detentori di essi.
In Egitto, invece, era raffigurata con la corona Atef o con l’emblema del disco solare. La fenice egizia però non era raffigurata come simile un rapace o ad un uccello, ma era inizialmente simile ad un passero. Un’altra importante differenza consiste nel fatto che l’animale in questione non era collegata all’elemento del fuoco, ma a quello dell’acqua.

le origini simboliche della fenice
Gli egizi festeggiavano il ritorno del primo airone cenerino sopra il salice sacro di Eliopoli, considerato evento di buon auspicio, di gioia e di speranza, e come l’airone che spiccava il volo era profondamente legato al sorgere del sole dall’acqua, la fenice veniva associata al sole. Quest’ultima rappresentava il “ba”, ovvero l’anima del dio del sole Ra.
L’uccello, simbolo del tramonto del sole e della sua alba, presiedeva al giubileo regale. La fenice era colei che per prima risorgeva e per questo venne associata al pianeta Venere: pianeta chiamato “la stella della nave del Bennu-Asar”. La leggenda narrava il fatto che il Bennu avesse creato sé stesso dal fuoco che ardeva sulla sommità del sacro salice di Eliopoli.
Si credeva inoltre che nel mondo intero potesse esistere un esemplare di fenice per volta, forse per l’associazione al fatto che il sole possa risorgere solo se quello prima è tramontato, così da avere sempre e solo un’unica grande stella così vicino alla terra. Da qui l’appellativo collegato alla creatura: “semper eadem”, ovvero sempre la medesima.
Un’altra credenza legata all’araba fenice è il fatto che l’animale fosse sempre di genere maschile. Viveva in prossimità di una sorgente d’acqua fresca, all’interno di una piccola oasi nel deserto d’Arabia. Il luogo era però introvabile, specialmente dagli esseri umani che quindi non potevano mai farle visita. Ogni mattina, precisamente all’alba, la creatura faceva il bagno nell’acqua e cantava una canzone così sublime che il Dio del Sole arrestava la sua barca o il suo carro, per fermarsi, ammirarla e ascoltarla.
Si dice che la fenice, talvolta, visitasse Eliopoli, la città del sole. Qui aveva l’abitudine di posarsi sulla pietra ben-ben, che era un grande obelisco situato nel santuario della città.
la fenice e la sua storia: il mito principale
La fenice cela più di una storia, ma il mito principale afferma il fatto che l’araba fenice sia il simbolo della morte e della resurrezione, poiché essa ogni volta rinascerebbe proprio dalle proprie ceneri. Dopo aver vissuto per ben 500 anni, infatti, la fenice sente arrivare la sua morte, che affronta con totale disinvoltura: si ritira in un luogo appartato costruendo così un nido. Il nido poteva essere collocato sulla cima di una quercia o di una palma.
Una volta concluso il nido, la fenice si metteva al suo interno, chiudendo gli occhi. Da qui a poco, i raggi del sole l’avrebbero incendiata, e essa si sarebbe lasciata consumare dalle sue stesse fiamme (per via della cannella e della mirra che prendevano fuoco, inoltre, la morte di una fenice era spesso accompagnata da un piacevole profumo).
Nell’arco dio massimo tre giorni, dal cumulo di cenere rimasto emergeva una piccola larva, che man mano si ingrandiva. Questa larva a volte aveva invece le sembianze di un uovo, che i raggi solari facevano crescere in maniera molto rapida, sovrannaturale, fino a trasformarla nella tanto amata Fenice… nuova Fenice. Da qui, l’uccello, giovane e potente, volava ad Eliopoli e si posava sopra l’albero sacro.
Eliopoli era anche dove i sacerdoti di Ra conservavano gli archivi dei tempi passati. La. creatura poteva quindi essere vista come un nuovo messia che si sbarazzava degli antichi testi sacri per far nascere, o meglio risorgere, una nuova Religione. Religione profondamente legata dai resti della precedente.
NON SOLO UN ANIMALE MITOLOGICO
La Fenice è anche una costellazione di medie dimensioni tipica dei cieli del sud: questa costellazione, in particolare, presenta una stella più brillante delle altre. E’ l’Ankaa, una stella gialla-arancione di magnitudine 2,3, quindi facilmente individuabile anche sotto cieli non del tutto bui. Il resto della costellazione si estende in particolare a sud e ad est di questa stella.