Il governo dei Migliori sta ultimando la finanziaria che dovrebbe iniziare ad utilizzare una parte dei soldi in arrivo dall’Unione europea. Tante chiacchiere, denaro distribuito senza un criterio diverso da quello, consueto, di cercare di accontentare tutti. Con il brillante risultato di sprecare le risorse che, successivamente, dovranno essere restituite. Dunque si aumenta il debito cattivo, quello tanto vituperato da Sua Divinità al momento dell’insediamento. E, nel frattempo, i sudditi dovranno anche fronteggiare una inflazione che vola.
Tra le tante promesse senza seguito figurano anche quelle per il rilancio della montagna. Hic sunt leones, nelle cartine geografiche del governo. Territorio misterioso, sconosciuto. Poco abitato e, dunque, poco interessante sotto l’aspetto elettorale. Di conseguenza tutti i grandi progetti che riguardavano le Terre Alte sono stati dimenticati. Arriveranno, se arriveranno, le briciole. Del tutto insufficienti per un vero rilancio dei territori considerati marginali.
Nessuna strategia, nel migliore dei casi solo piccole cose per offrire un contentino alle popolazioni locali. D’altronde Greta ed i gretini sono abituati alle marce in città, tra uno spuntino in un fast food ed un cibo spazzatura da passeggio. Identico in ogni parte del mondo. Cosa ne sanno della biodiversità alpina? Cosa ne sanno del formaggio ottenuto da capire perennemente esposte al rischio dei lupi?
Ed allora diventa inutile cercare grandi progetti di cambiamento epocale. Tutti i bellissimi discorsi sulla “nuova montagna”, sulla qualità della formazione di alto livello, su un nuovo corso non basato solo sul turismo di massa ma sull’ambiente, sono stati dimenticati. Si tornerà a colate di cemento, ai soliti impianti di risalita che distruggono il territorio, alle solite manifestazioni culturali inutili e ripetitive, al politicamente corretto che è uno dei cancri che rovinano le Terre Alte.