Le dimissioni dell’intero Cda della Juventus, Andrea Agnelli in testa, sono una notizia di sport, di economia (la società è quotata in Borsa) o di cronaca nera? Di sport sicuramente no. Ormai il Dio-Pallone è stato sostituito dal Dio-Denaro e la società bianconera è il simbolo perfetto di questa trasformazione, di questa cancellazione dello sport in nome del business.
Quanto alla cronaca nera, al malaffare, c’è una indagine in corso. Anche se viene quasi da ridere ad accostare l’idea di giustizia a qualsiasi membro della famiglia Agnelli. Una giustizia che, in passato, avrebbe avuto modo di intervenire ed anche in maniera pesante. Non lo ha fatto. Non ha mai visto nulla, sentito nulla, detto nulla. Inevitabile che, adesso, qualcuno scommetta sull’esito di questa inchiesta. Le dimissioni come atto di buona volontà per chiudere la faccenda senza altre conseguenze ben più gravi.
Mentre è più difficile che la faccenda si chiuda qui sotto l’aspetto della notizia economica. La resa di Andrea Agnelli rappresenta il trionfo di John Elkann e del suo clan. L’ultimo degli Agnelli spazzato via dal ramo Elkann in attesa che la magistratura provveda ad eliminare dalla scena anche la imbarazzante vicenda di Margherita Agnelli che si sente defraudata dai propri figli Elkann in relazione all’eredità lasciata dai genitori.
A seguire John Elkann potrà metter fine anche alla per lui insopportabile storia della dinastia dell’auto. Basta con la Fiat e con la finta coabitazione in Stellantis con i francesi che, di fatto, comandano già senza ingerenze della famiglia torinese che di auto non ha mai capito nulla dopo la scomparsa del cofondatore. E che ha incassato successi ed insuccessi a seconda delle capacità degli amministratori delegati e dei dirigenti.
John si diverte di più ad occuparsi dei quotidiani. Con risultati analoghi a quelli dell’auto: pessimi. Copie vendute in calo per Repubblica e Stampa, ma lui insiste. Gli piacerebbe prendersi anche Il Sole 24 Ore, tanto per aumentare i danni. Mentre il suo circolo magico si occupa della parte finanziaria. Ed in questa rientra anche la Juventus. Con bilanci disastrosi e di dubbia correttezza, secondo qualche magistrato. Non a caso John Elkann ha subito affidato la società ad un suo fedelissimo.
Resta da capire il futuro di Andrea Agnelli. Che certo non morirà di fame. Ma che, se evitasse la galera, potrebbe non accontentarsi di un ruolo da Bon vivant senza arte né parte. Consapevole di essere il rappresentante sopravvissuto e mal sopportato del ramo Agnelli. E potrebbe aprirsi una faida famigliare estremamente divertente e ricca di colpi di scena.
1 commento
ANDREA AGNELLI mi sembra un ingenuo e forse uno sfigato che aveva come passatempo la Juventus
Adesso non saprà come passare il tempo e dovrà pagare anche gli avvocati!!