La spettacolare fioritura dei ciliegi in Giappone è il tradizionale segno dell’arrivo della primavera.
La fioritura dei ciliegi avviene tra marzo e aprile di ogni anno, e nel 2021 il picco si è raggiunto il 26 marzo a Kyoto.
I primi documenti della fioritura dei ciliegi risalgono all’812 d.C. e quest’anno la fioritura dei ciliegi può vantare un nuovo record: da 1200 anni non si registrava una fioritura così anticipata!
In un anno in cui la pandemia da COVID-19 ha messo in ginocchio il mondo intero, un segno di buon auspicio come la fioritura dei ciliegi è stato visto come una rinascita.

Quest’anno in Giappone si è verificata una primavera piuttosto calda e, secondo il parere degli scienziati, le fioriture sempre più precoci degli ultimi anni sono il risultato del cambiamento climatico.
In Giappone è usanza godere della bellezza della fioritura primaverile in una tradizionale festa che si chiama “Hanami“, letteralmente “Guardare i fori”.
La fioritura dei ciliegi: i sakura
In Giappone i ciliegi si chiamano Sakura (che è anche un nome femminile). Senza ombra di dubbio si può affermare che il sakura è il simbolo del Giappone, ma la simbolistica e che i giapponesi associano alla fioritura dei ciliegi non si esaurisce a ciò.
Per i giapponesi, il breve periodo dell’esistenza del fiore di ciliegio rappresenta la fragilità, la delicatezza, rinascita e bellezza dell’esistenza. La fioritura dei ciliegi fin dai tempi antichi è un segno premonitore di un buon raccolto del riso.
Se guardiamo ai tempi più moderni, poi, il sakura è un segno di buon auspicio per il futuro degli studenti, che nel mese della fioritura iniziano l’anno scolastico, e anche per i neo-diplomati o neo-laureati, che nello stesso mese entrano nel mondo del lavoro.
Il sakura viene associato al samurai: così come il sakura è puro, bello, effimero, coraggioso, così è il samurai. Vengono paragonati perchè il sakura fiorisce e sfiorisce nel giro di pochissimi giorni e anche la vita del samurai, pronto a sacrificare la vita in battaglia, è breve e intensa.
E’ l’immagine della morte ideale: è una morte pura, distaccata dai beni materiali.
La leggenda di Sakura e Yohiro
Al sakura è legata una bellissima leggenda giapponese che risale a centinaia di anni fa, a quando in Giappone si combattevano le guerre fra feudi e la pace era cosa rara.
Si narra dell’esistenza di un bosco in cui la guerra non aveva toccato nulla e nessun guerriero vi entrava per non rovinare la natura. In questo bosco c’era un albero che non fioriva mai e che tutti pensavano fosse morto, ma non lo era. Era solo molto triste e perché non poteva godere della bellezza del colore dei fiori.
Una fata dei boschi si commosse a vederlo così triste e solo e gli fece una proposta: avrebbe lanciato un incantesimo che sarebbe durato 20 anni, durante i quali l’albero avrebbe provato quello che prova il cuore umano. La fata pensava che, in questo modo, l’albero si sarebbe emozionato e sarebbe fiorito. Tuttavia, una volta terminati i 20 anni, se l’albero non fosse riuscito a ritrovare la sua vitalità, sarebbe morto per sempre.

L’albero, grazie all’incantesimo della fata, riuscì a trasformarsi in umano. Per molto tempo rimase deluso dalla guerra e la distruzione che vide intorno a sé, fino a quando non incontrò una bellissima ragazza, Sakura.
La ragazza chiese all’albero quale fosse il suo nome e lui rispose “Yohiro“, che significa speranza.
In poco tempo la loro amicizia si trasformò in amore e Yohiro rivelà a Sakura la sua vera natura.
I 20 anni passarono e Yohiro si trasformò di nuovo in albero senza, però, riuscire a fiorire. Una terribile tristezza invadeva l’animo dell’albero.
Sakura, un giorno, si presentò davanti all’albero e confessò a sua volta il suo amore per Yohiro; non voleva che l’albero morisse. La fata del bosco, allora, si manifestò davanti a Sakura e le chiese di scegliere: rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero.
La ragazza scelse si fondersi con lui e, come per miracolo, dopo ciò l’albero fiorì. “Sakura”, infatti, vuol dire “bocciolo di ciliegio”.
Da allora il loro amore profuma i campi del Giappone.
Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna.
Yosa Buson