Rossana D’Ambrosio, giornalista e scrittrice torinese, nel suo terzo romanzo “Passi della follia” (€uro16,00 p. 212) pubblicato da Edizioni Montag, ispirato a una storia vera che ricorda per certi aspetti le vicende di Bibbiano, riunendo in una combinazione perfetta gli elementi del romanzo sociale con quelli intriganti del giallo.

Torino: Irma Murgias la protagonista, è una madre che si trova avviluppata in un intrigo infernale ordito proprio da chi aveva ricevuto da lei il dono di un amore incondizionato e fiducioso, coronato dalla gioia di un figlio, Diego. Sarà proprio Diego, lo strumento utilizzato dall’incontro di due egoismi, per colpire crudelmente Irma, che si vedrà strappare il figlio dai servizi sociali, sulla base di motivazioni accolte senza verificarne la veridicità che la accusano senza appello d’essere mentalmente instabile e inadatta a svolgere il ruolo di madre.
Irma dovrà fare appello a tutta la sua forza d’animo per riavere suo figlio, utilizzando con tenacia e strenua sopportazione l’accettazione della realtà dei fatti, cui opporrà la dedizione del suo amore di madre.
In questa guerra senza esclusioni di colpi, in cui la donna dovrà fare anche definitivamente i conti con i fantasmi del suo passato, sarà aiutata dalla psicologa Grazia Teggi, dall’avvocato Tom Rosset, che prenderà decisamente e generosamente a cuore il suo caso, e dall’amicizia di Felicita, la madre di un ragazzo down cui dà lezioni.
La psicologa, inoltre, si trova ad affrontare il mistero di bigliettini anonimi corredati da brevi frasi.
Circondata da questo cerchio magico d’affetto, Irma tra alterne vicende, arriverà vittoriosa alla fine del suo cimento, in un finale intenso e commovente, che darà anche una tragica risposta all’enigma della psicologa.
Rossana D’Ambrosio, ha saputo cesellare un romanzo d’impegno sociale e civile, senza cadere nella trappola del moralismo didascalico, ma dando anima, carne e sangue autentici, ai diversi personaggi, grazie a una scrittura viva, profonda nel delineare i chiaroscuri esistenziali e psicologici dei diversi personaggi, resa ancora più accattivante da un’iniezione sapiente di giallo, che rende il libro ammaliante, senza banalizzare la testimonianza di una storia che illumina il lato oscuro e disumano della società civile.