È davvero incredibile la gauche caviar italiana. Pronta ad insorgere come una sola donna se un cafone italiano molla una pacca sul sedere di una telegiornalista, ma muta ed imbarazzata se un branco di cialtroni di origine straniera tenta di stuprare delle ragazze in piazza Duomo a Milano. Indignata ed inginocchiata se, negli Usa, un afroamericano viene ucciso dalla polizia ma totalmente indifferente se, sempre negli Usa, un italiano viene assassinato da un afroamericano. Una sinistra radical chic che vieta di ricordare le migliaia di donne italiane violentate dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale (le famigerate “marocchinate”) così come cancella il ricordo dei bambini massacrati in una scuola bombardata dagli stessi Alleati.
Non stupisce, dunque, che si sia accuratamente evitato di ricordare l’eccidio di Modena del 9 gennaio 1950, quando sei operai in sciopero vennero assassinati dalla polizia di Scelba. E meno male che c’è Ugo Maria Tassinari, giornalista serio, a ricordarlo. Pubblicando sulla sua pagina social anche la prima pagina che l’Unità di allora dedicò alla vicenda. Non isolata, peraltro, perché in due mesi e mezzo vennero assassinati 14 lavoratori. Ma l’Unità dell’epoca era tutt’altra cosa da quella affidata a Conchita, la grande giornalista convinta che la peste seicentesca abbia ucciso “miliardi di persone” benché la popolazione totale mondiale fosse di poco superiore al mezzo miliardo.
Ora, appunto, l’informazione della sinistra italiana è affidata a questi personaggi. Dunque è inevitabile che i morti di Modena vengano cancellati. A meno di dimostrare che avessero una forma anticipata di Covid. Perché la gauche caviar non può certo mettere in cattiva luce Scelba, un mito per l’Anpi. E pazienza se la sua polizia ammazzava lavoratori disarmati, se sparava a chi stava fuggendo dalla manifestazione (comportamenti ripresi in seguito, basti pensare ad Alberto Giaquinto, studente di destra assassinato nello stesso modo da un poliziotto il 10 gennaio del 1979), se uccideva un operaio colpendolo con i calci del fucile, buttandolo in un fosso e poi finendolo con un colpo ravvicinato.
Si possono ricordare fatti di questo tipo? Che infastidiscono le eroiche truppe di Lamorgese, che irritano Confindustria, che riportano ai tempi bui in cui la sinistra si schierava con i lavoratori mentre adesso tutela i Soros, i Gates, i Bezos? No, certo che non si può. E soprattutto non si deve: chi muore giace e chi resta fa il maggiordomo delle multinazionali.