Gli intellò gauchisti di mezza Europa, dopo aver sofferto per il voto italiano a favore del destracentro, si stanno organizzando con il sostegno dei chierici di regime italiani per controllare ogni passo del futuro governo. Già, perché – come avverte il Corriere – non ci sono soltanto gli aspetti di politica estera e di economia, settori nei quali i giornalisti di regime si sentono rassicurati dalle professioni di fede atlantista di Meloni e dal suo desiderio di seguire l’agenda Draghi.
Ci sono i diritti e su questi vigileranno i chierici nostrani e gli intellò europei. A partire ça va sans dire, dai diritti dei clandestini. La stessa Meloni ha accantonato l’idiozia del blocco navale della costa nordafricana. Ma non basta. La gauche quinoa vuole di più.
Ed allora, in perfetto stile europeista, per mettere alla prova la solidarietà europea, Giorgia Meloni potrebbe seguire l’esempio dei suoi tanto amati yankee. Numerosi stati del Sud, invasi da clandestini che riescono a superare barriere e controlli, hanno deciso di verificare il livello di solidarietà e l’afflato multiculturale delle grandi città dove i progressisti predicano a favore dell’accoglienza. Così raggruppano i clandestini, li caricano su convogli di autobus o in aereo, e li spediscono nelle città liberal, guidate dai democratici.
E i democratici hanno scoperto che i clandestini sono “grandi risorse” se restano negli Stati di arrivo, ma diventano “grandi problemi” se vengono trasferiti nelle loro città. Si lamentano i sindaci, si lamentano i governatori democratici.
Si può scommettere che in Europa si accenderebbe la medesima polemica. Con la gauche impegnata ad insultare l’Italia se non accoglie adeguatamente i clandestini, ma impegnata anche a respingere qualsiasi idea di trasferimento delle grandi risorse. Vi insegnamo noi cosa dovete fare, però noi non lo facciamo. E se non obbedite vi consideriamo paria d’Europa come gli ungheresi. Con il piccolo particolare che l’Italia è contribuente netto dell’Unione europea, cioè versiamo più di quanto riceviamo. I banchieri che guidano l’Ue lo sanno benissimo.