Crescono le preoccupazioni per la tenuta del sistema economico tedesco. E, di fronte all’aumento dell’insoddisfazione popolare, il cancelliere Olaf Scholz ha avuto una grande idea: mettere fuori legge il partito di opposizione Afd che, nei sondaggi, è visto ormai al 20% e forse anche di più. Secondo partito della Germania, dopo la Cdu/Csu, e primo nelle aree orientali del Paese. Ovviamente neanche un’idea, da parte del geniale Scholz, su come affrontare la crisi economica che è innanzitutto una crisi industriale.
La ex locomotiva d’Europa ha avuto il suo momento d’oro grazie alla disponibilità di energia russa a buon mercato. Poi, avendo aderito come un fedele cagnolino alle sanzioni volute da Biden, si è ritrovata a pagare l’energia ad un prezzo 4 volte superiore a quello pagato dai concorrenti statunitensi. Perché gli amici di Washington volevano e vogliono la distruzione dell’industria europea e, per raggiungere l’obiettivo, la strada più facile è quella di annientare l’industria tedesca. Con il consenso, per di più, del cancelliere di Berlino. Più facile di così..
Le conseguenze non si sono fatte attendere. I consumi interni si sono ridotti, si sono ridotte le importazioni e si è registrata la frenata della produzione industriale nei Paesi europei che esportavano in Germania. Italia in primis. Nessun problema. Dal basso della propria incompetenza i vertici del governo italiano continuano a festeggiare il modestissimo incremento del PIL previsto su base annua, intorno all’1% che significherà stagnazione ed aumento del debito. Ma non bisogna dirlo. Bisogna ballare sul Titanic, bisogna far finta di credere alla menzogna delle famiglie italiane che sono diventate più ricche grazie ad un aumento medio delle retribuzioni che non arriva neppure alla metà dell’aumento dell’inflazione ufficiale ed è pari a un quarto dell’aumento dei prezzi per la spesa quotidiana.
Però a Berlino sono più fortunati: mettono fuori legge l’opposizione, ma lo fanno in nome dei principi democratici, e così nascondono ogni problema. In Italia, invece, l’opposizione non esiste e diventa difficile distrarre l’opinione pubblica. Meno male che, per i media neomeloniani, l’emergenza vera è rappresentata dalla fuga di Mancini..