Avevano conquistato le prime pagine dei giornali e le aperture dei Tg. Avevano scatenato l’entusiasmo dei chierici del politicamente corretto in ogni parte del mondo. Erano diventati il simbolo della nuova Germania ambientalista e ubbidiente agli ordini della Nato. E sono stati sbattuti fuori dai campionati mondiali di calcio. La loro foto con la mano sulla bocca è diventata perfetta: nessuna parola per giustificare il disastro sportivo. I giocatori della nazionale tedesca, in fondo, sono davvero il simbolo della nuova Germania: debole, in crisi, priva di prospettive.
È il miracolo compiuto dal socialdemocratico cancelliere Olaf Sholz con il fondamentale contributo della verde Annalena Baerbock e degli irrilevanti liberali. Il calcio, dunque, come rappresentazione del fallimento. Una perfetta manovra dei burattinai di Biden che vedevano in Angela Merkel l’ostacolo principale per arrivare all’asservimento dell’Europa. La Germania, con il gas russo a basso prezzo, era troppo competitiva rispetto agli Stati Uniti e trascinava il resto dell’Europa. Bisognava provocare la Russia e poi colpire l’Europa attraverso le sanzioni volute da Washington ed applicate dai maggiordomi europei.
Ma non poteva bastare. Perché la Germania di Merkel aveva a disposizione l’immenso mercato cinese. Dunque Washington ha imposto una stretta sui commerci con Pechino. Ed i servi sciocchi di Berlino hanno ubbidito nuovamente. Anche se con qualche dubbio in più, persino con qualche piccola resistenza. Dopodiché Sholz ha dovuto svenare la finanza pubblica per frenare le proteste dei tedeschi, molto meno convinti di lui sull’inevitabile servilismo nei confronti di Biden.
Ed allora il petomane di Washington ha scelto il suo paladino per proseguire la guerra contro l’economia europea: Emmanuel Macron. Lodato per il suo ruolo internazionale. Quel ruolo che ha portato la Francia ad essere buttata fuori dal Mali ed a ritrovarsi in fortissima difficoltà in un numero crescente di Paesi africani, a partire dalle ex colonie. Ma più la Francia si indebolisce e più i burattinai di Biden sono felici perché possono condizionare maggiormente le scelte di Parigi.
Chissà come hanno sofferto gli atlantisti italiani. Non sono state sufficienti le dichiarazioni di Meloni, non sono bastati Crosetto e Tajani, non è bastato l’impoverimento delle famiglie italiane per sostenere la guerra di Biden e Zelensky. Il paladino è Macron e non Meloni. Le preferite sono le petites idiotes di Parigi che controllano i comportamenti italiani, che obbligano ad accogliere tutti i clandestini. Ma gli atlantisti italiani non sono neppure capaci di approfittare dei dissidi tra Berlino e Parigi per ritagliare uno spazio utile all’Italia. Maggiordomi un po’ ottusi.