Contingenza, quanti delitti si commettono in tuo nome! Parafrasando Marie Jeanne Roland de la Platière – che pronunciò la frase relativa alla libertà mentre la trasportavano verso la ghigliottina – si possono cominciare a vedere i crimini che, in nome della contingenza bellica in Ucraina, il governo di Sua Divinità Mario Draghi sta predisponendo per i sudditi italiani. Con la complicità disgustosa dei media di regime.
Gli stessi chierici della disinformazione che, sempre in nome della contingenza ma quella ambientale, avevano avviato le crociate contro ogni forma di inquinamento, a partire da quello delle centrali a carbone e da quello provocato dall’eccesso di trasporti via mare. Le squallide interviste zerbinate ai gretini, l’indignazione a comando, gli attacchi isterici contro chiunque non si adeguasse alle parole d’ordine degli ambientalisti ignoranti ed improvvisati.
Tutto dimenticato. Il nuovo mantra è “sacrifici in nome della pace”. E per garantire la pace bisogna aumentare le spese militari per armamenti controllati dagli Usa. Per far contento Biden bisogna ridurre la spesa sociale. Ma Sua Divinità ha posto la fatidica domanda: “Burro o cannoni? Condizionatori o pace?”. Ovviamente l’ha posta solo a se stesso ed ai media di regime. I sudditi non hanno avuto diritto alla risposta.
Ma è giusto così. Perché la domanda era falsa. Il problema non è rappresentato dai condizionatori per un’estate meno afosa nelle città. Ma dal tipo di vita a cui gli italiani saranno costretti dai maggiordomi di Biden. Iniziando proprio dal maggiore inquinamento. Il carbone non è proprio il massimo, se si punta alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Trasportare gas liquefatto a -172 gradi attraverso l’Atlantico non solo provoca un aumento dell’inquinamento dell’aria e del mare, ma ha un costo maggiore che dovrà essere pagato dai sudditi italiani.
L’energia rincarata significa minor competitività delle aziende italiane rispetto a quelle statunitensi (chi lo avrebbe immaginato?), significa riduzione della produzione, significa cassa integrazione e licenziamenti. Altro che “condizionatori o pace?”.
Va beh, i sacrifici riguarderanno anche le vacanze estive. Per la pax americana questo e altro! Benzina troppo cara, autostrade, rincaro dei prezzi nelle località turistiche. Che sarà mai rinunciare alle vacanze e restare in città senza condizionatori? Un piccolo sacrificio. Che tanto piccolo non è, soprattutto se si hanno figli con il sacrosanto diritto di respirare aria di mare o di montagna dopo un anno di mascherine. Ma i chierici di Sua Divinità si dimenticano sempre che il turismo vale poco meno del 15% del Pil italiano. Dunque la rinuncia alla vacanza non è un sacrificio solo per chi resta in città, ma anche per tutti gli operatori del settore già penalizzati dall’assurda gestione del Covid. Altri sacrifici, altre chiusure, altri licenziamenti.
Ed allora puntiamo sulle rinnovabili. I chierici sono già schierati: impianti ovunque, aboliamo i controlli, cancelliamo le limitazioni. Pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli, pale eoliche di 50 metri sulle rive del mare. Tanto il “Bel Paese” è già stato scempiato dai palazzinari, dagli abbandoni delle campagne, dai depositi abusivi di rifiuti tossici, da cattedrali nel deserto per sprecare soldi pubblici, da capannoni abbandonati senza neppure essere mai stati ultimati.
I chierici della disinformazione si dimenticano che i “piccoli sacrifici” comprendono anche la carenza di grano, di mais, di olio di girasoli (oltre che di fertilizzanti). E ridurre i terreni destinati alle colture per produrre energia solare non è proprio una grande idea. Ma l’oblio riguarda anche le inchieste sugli investimenti della criminalità organizzata proprio nel settore dell’energia rinnovabile. “Condizionatori o pace?”, solo una stupida provocazione del maggiordomo di Biden.