Secondo Eurostat le partite Iva in Italia sono 4,6 milioni, con un calo di oltre 3 milioni negli ultimi 4 anni. Quasi un dimezzamento. Veri autonomi o dipendenti mascherati, tutti uniti nella esecrazione da parte di una politica rossogialla che odia ogni forma di autonomia, e poco importa se si tratta di economia o di istituzioni. Si fanno morire le partite Iva allo stesso modo in cui si vuol mettere mano alla riforma delle autonomie regionali. Con buona pace degli autonomisti valdostani che si sono alleati con il partito antiautonomista (Pd).
Gli autonomi non piacciono proprio per l’idea di libertà connotata con la loro stessa esistenza. Dunque li si trasforma in nemici assoluti, evasori fiscali impenitenti. D’altronde negozianti, ristoratori, artigiani, operatori turistici hanno una sede, magari anche una insegna, hanno documentazioni fiscali, scatoloni di incartamenti burocratici inutili e costosi. È facile individuarli, controllarli, punirli per ogni minimo errore formale e non sostanziale. Paradossale la vicenda Enasarco che non può anticipare il Firr agli agenti di commercio perché i ministri impediscono di utilizzare i fondi privati, pur di danneggiare la categoria.
Invece il lavoro nero che prospera indisturbato non viene scalfito. Troppa fatica individuare intere fabbriche che non risultano. Troppo scomodo intervenire se la manodopera è straniera (le irregolarità non sono tali se riguardano gli ospiti non invitati), ancor più sconsigliato intervenire se la proprietà è riconducibile alla criminalità organizzata.
Per fortuna dei partiti anti italiani, però, è arrivato il Covid. Sono arrivate le chiusure obbligatorie decise dal governo degli Incapaci e da esperti a gettone, sono arrivati i bonus, i ristori. Non sono arrivati a tutti e, quasi sempre, non hanno compensato i mancati incassi. Ma l’importante è costringere le partite Iva a mettersi in coda per la carità pubblica, per le mance governative. Cancellare ogni libertà, ogni autonomia. Rendere tutti clientes di un potere arrogante e cialtrone.
Un potere che sopravvive mettendo gli uni contro gli altri, decidendo chi può andare avanti e chi deve morire. Ma è solo una questione di tempo. Il governo degli Incapaci prosegue a colpi di variazione di bilancio da decine di miliardi. Che dovranno essere restituiti, magari con una patrimoniale per rubare i risparmi delle famiglie. E le famiglie impoverite non potranno più permettersi gli acquisti nel negozio sotto casa, nelle botteghe di qualità; non potranno più rivolgersi agli artigiani che lavorano autonomamente; non potranno più scegliere ristoranti per una cena non di routine; non potranno più sognare un viaggio o una vacanza particolare.
Non è un caso che i quotidiani di servizio abbiano già iniziato a far notare che l’Italia ha più lavoratori autonomi rispetto agli altri Paesi europei. Prepararsi ai tagli..