Altro che blitzkrieg, altro che operazione speciale. Quella intrapresa da Rete 4 e da Del Debbio è ormai una guerra di logoramento contro chiunque pretenda di ottenere una retribuzione decente in cambio di un lavoro. E non essendoci il rischio di una Norimberga per una informazione distorta, la trasmissione “Dritto e rovescio” mette in campo il peggio del peggio, compreso l’insofferente Parenzo.
In fondo a loro piace il racconto della bidella di Napoli che affronterebbe 10 ore di treno ogni giorno per lavorare a Milano e tornare a dormire da mammà e papà. In cambio di un migliaio di euro di stipendio che non le permetterebbero di affittare nemmeno una stanza a Milano. Un affitto di un monolocale a mezz’ora di treno da Milano le costerebbe di meno della trasferta da Napoli, ma sono i misteri della narrazione del nuovo giornalismo.
Però la tesi di fondo della compagnia di giro di Del Debbio è che i giovani non han voglia di lavorare, preferiscono il tempo libero e stare sul divano ad aspettare il reddito di cittadinanza. Da cosa si capisce che non vogliono lavorare? Dai colloqui in cui pretendono di conoscere la retribuzione, l’orario di lavoro, le ferie a cui hanno diritto. E cosa dovrebbero chiedere? Se possono fare straordinari senza essere pagati? Se, a fine turno, possono avere il privilegio di far la spesa per il datore di lavoro?
Maurizio Gasparri prova ad intervenire con una proposta di buon senso: chi prende in reddito di cittadinanza ed è in grado di lavorare, dovrebbe essere utilizzato per lavori utili alla collettività. E fa l’esempio dei boschi non curati laddove i mantenuti a spese pubbliche sono numerosi. Giusto. Ma quante ore di lavoro in cambio di un reddito che può essere limitato a 400/500 euro mensili? Su questo punto non c’è risposta, e non ci può essere perché il governo di destracentro rifiuta di imporre un salario minimo orario.
D’altronde il peggio del peggio in studio assicura che i folli prezzi di affitti e vendite di alloggi a Milano sono una bufala. Basterebbe osservare gli avvisi esposti da qualsiasi ufficio immobiliare per smentire la compagnia di giro di Dritto e rovescio, ma la realtà non interessa se è nemica delle tesi precostituite. Non si può, a Rete 4, sostenere che 7/800 euro al mese non permettono di sopravvivere non solo a Milano ma in qualunque città medio grande del Nord e del Centro. Non si può, a Rete 4, sostenere che un giovane laureato e con buona volontà dovrebbe avere qualche prospettiva diversa dal vivere in una stanza in affitto da dividere con altri disperati.
Bisogna ben giustificare l’eliminazione del reddito di cittadinanza. Che sarebbe anche sacrosanta, ma in cambio della creazione di lavori retribuiti in modo adeguato al costo della vita. Non basta mentire sui prezzi degli alloggi, dei trasporti, dello stesso cibo per rendere accettabili stipendi infimi. Il potere d’acquisto delle famiglie di lavoratori dipendenti è crollato di oltre il 10% nel corso del 2022. L’inflazione è cresciuta e le retribuzioni no. Adesso si adegua il salario di badanti e lavoratori domestici ma non quello di operai, impiegati, professionisti dipendenti. È l’ennesimo episodio della guerra contro il ceto medio. Ma gli ospiti di Del Debbio non se ne sono accorti.