Donald Trump ha di fatto iniziato la sua campagna elettorale per le presidenziali statunitensi annunciando che, se rieletto, cancellerebbe tutte le importazioni dalla Cina. Una prospettiva a cui Pechino si sta già preparando. In vista di una guerra sicuramente economica ma forse anche militare. E la profonda stupidità di Biden e dei suoi maggiordomi europei ha già regalato a Xi Jinping un alleato fedele come la Russia. I geniali atlantisti hanno cacciato Putin da una posizione di sostanziale equidistanza tra Occidente ed Oriente per obbligarlo a confluire in una più vasta alleanza non solo asiatica ma che si estende all’Africa ed all’America Latina.
E mentre Schlein si occupa di antifascismo ed asterischi, con Meloni che prova (senza risultati) a divulgare il verbo ed i diktat di Biden, il resto del mondo si prepara ai mutamenti considerati sempre più probabili. È una caccia continua alle materie prime indispensabili per affrontare un mondo non più globale ma suddiviso in schieramenti non si sa quanto solidi e duraturi.
In questa fase gli accordi economici e commerciali significano poco. Contrariamente a quanto finge di credere il governo di Roma (e si spera che finga soltanto, perché se ci crede davvero è molto più grave).
In compenso nascono tensioni laddove un osservatore distratto non se le aspetterebbe. Ad esempio tra Emirati ed Arabia Saudita. Ma anche nelle Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale. Mentre, al contrario, Paesi storicamente nemici firmano accordi strategici. E la Cina moltiplica la collaborazione militare in ambito navale per prepararsi allo scontro con gli Usa che si sono rafforzati nelle Filippine.
La confusione è grande sotto il cielo ma, questa volta, non è detto che la situazione sia eccellente. Contrariamente a quanto sosteneva il presidente Mao. Ed ogni tanto emergono anche segnali, generalmente sottovalutati, che suscitano dubbi sulla narrazione ufficiale. Da oltre due anni viene ripetuto, ad esempio, che mancano microchip. Mancano per le automobili, per tutti i prodotti tecnologici. E vengono negati alla Russia per evitare che possa utilizzarli per le armi. Peccato che la Corea del Sud, uno dei principali produttori di microchip, abbia dovuto rallentarne la fabbricazione poiché ha i magazzini pieni. E non per effetto delle sanzioni contro Mosca, dal momento che la Russia continua a ricevere microchip attraverso triangolazioni con Paesi amici.
In compenso i maggiordomi europei di Biden stanno impoverendo i rispettivi Paesi. E la politica statunitense di chiusura nei confronti della Cina, una chiusura imposta anche ai maggiordomi, porterà alla cancellazione dei mercati più promettenti per le produzioni europee ed italiane in particolare. Per essere i migliori servitori degli interessi nordamericani, l’Italia dovrà rinunciare a centinaia di milioni di potenziali consumatori nei Paesi dove il ceto medio si sta sviluppando.
Un comportamento stupido, nel migliore dei casi. E si è visto con i recenti scandali a Bruxelles che bisogna essere molto creduloni per pensare che si tratti solo di stupidità.
1 commento
Il popolo si impoverira’ ma non di certo i maggiordomi che continueranno a viverr nell opulenza e nel lusso perche’ ben pagati dalle elites di riferimento.l importante e che servano con lonore rischiesto senza pensare ai loro votanti ma solo al.proprio interesse e a quello delle elites di riferimento