Marina Ovsyannikova, la giornalista, figlia di padre ucraino e madre russa, è entrata nello studio televisivo durante il tg di Canale 1 esibendo un cartello alle spalle del conduttore, con il messaggio “No alla guerra. Mettete fine alla guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi stanno mentendo. I Russi contro la guerra”, rischia 15 anni di reclusione. Intanto è stata multata per 30.000 rubli (circa 250 euro) con l’accusa di aver organizzato una protesta non autorizzata.
Il Codice Penale, infatti, prevede sanzioni per chi metta in discussione le «ragioni di stato», contro la patria e per chi getta il discredito sulle forze armate o organizza manifestazioni. Una decisione della Duma che ha costretto una lista sempre più lunga di media a fermare il lavoro, per tutelare i propri giornalisti: sono stati costretti a lasciare il Paese, oltre alla Rai, CNN, Voice of America e Bloomberg. La legge contro l’informazione libera ha avuto 410 voti favorevoli e zero contrari, un emendamento al Codice penale russo che muta in un reato la diffusione di notizie false e che gettano discredito sull’esercito russo. Esisteva già una legge similare, ma fa riflettere la modifica della pena prevista che è stata alzata da 3 a 15 anni. La nuova legislazione entrata in vigore ha come bersaglio l’informazione indipendente online.
Una legge firmata dal presidente Vladimir Putin e che toglie ogni possibilità di informare in modo libero e indipendente la popolazione sull’invasione dell’Ucraina. Quella che in tutto il mondo viene chiamata guerra in Russia viene definita “un’operazione militare speciale”, mentre i leader ucraini e il loro esercito sono “neonazisti”. Ogni diversa narrazione dei fatti viene messa a tacere.
Intanto l’allarme della Bce si aggiunge a quello della comunicazione: l’attacco russo sta portando l’economia europea “in un territorio sconosciuto”, con seri rischi per la crescita. La guerra in Ucraina è un grave colpo inferto all’economia globale. Genererà danni sulla crescita e farà salire i prezzi. Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco sostiene che siamo in un “momento tragico”. E “anche la stabilità finanziaria corre rischi significativi, causati dalle potenziali interruzioni della fornitura di energia e alle loro conseguenze sull’economia, e a possibili dislocazioni nei mercati finanziari”. Tutto questo mentre Mosca annuncia di aver completato il pagamento degli interessi per 117,2 milioni di dollari sulle obbligazioni straniere e sostiene di avere tutti i mezzi e le risorse per prevenire un default del proprio debito pubblico.