Chi scherza col fuoco, prima o poi si brucia. Se la Lega fosse rimasta vicina ai territori, forse non avrebbe dimenticato la saggezza popolare a proposito dei rischi del fuoco se non si ha la capacità di governarlo. E, dopo Pasquetta, Salvini va incontro ad una pericolosa bruciatura. Il peso della Lega (e di Forza Italia) all’interno del governo di Sua Divinità è praticamente nullo. Ma i berluscones stanno tranquillamente a cuccia mentre la Lega ha provato ad alzare la voce in difesa delle partite Iva ed in generale di chi preferisce lavorare piuttosto di stare su un divano ad aspettare la paghetta governativa come un ragazzino brufoloso.

Peccato che il risultato dell’intervento leghista sia stato un No categorico da parte non solo di Speranza e degli esperti a gettone, ma anche di Sua Divinità che ha ormai cancellato tutte le dichiarazioni precedenti. Difficile immaginare come Salvini possa uscire dal cul de sac in cui si è infilato. Perché dopo un anno di gestione disastrosa dell’emergenza da parte del Conte bis, non può pensare che l’elettorato leghista si accontenti di qualche spicciolo in più concesso dal Conte ter di cui la Lega fa parte spacciandolo per governo Draghi.
Incapace di ogni narrazione alternativa, la Lega si trova a dover giustificare l’ingiustificabile, ad arrampicarsi sugli specchi per far digerire una proroga dopo l’altra degli arresti domiciliari di massa. A tacere sul mancato arrivo dei vaccini russi, ad allinearsi ai diktat di Biden diventato l’”amico americano”.
Senza, in compenso, ottenere alcunché su tutti i temi “forti” delle proposte leghiste. L’immigrazione senza freni prosegue, la giustizia “politica” imperversa, la tassazione non si è ridotta. Mentre il governo di Sua Divinità, di cui la Lega fa parte, è sceso in guerra contro le autonomie regionali. Non proprio il massimo per il partito federalista per antonomasia.

Indubbiamente in un governo di larghe intese bisogna rinunciare a qualche proposta per garantire la tenuta complessiva. Ma ottenendo qualcosa in cambio di altrettanto significativo. Qualcosa di più e di meglio rispetto all’ennesimo mini condono fiscale che ha avuto il risultato di far arrabbiare tutti coloro che le tasse le avevano pagate, scaricando la responsabilità della ingiustizia nei confronti degli onesti solo su Lega e Fi, anche se il provvedimento è stato votato da tutta la maggioranza.
Adesso Salvini dovrà inventare una scusa per giustificare le ulteriori chiusure decise dal governo. Non sarà facile e, in ogni caso, la picconata alla credibilità della Lega di governo farà male.