L’articolo 1 della Costituzione esordisce con le seguenti parole: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. La democrazia consente a chiunque di esprimere il proprio parere per ricostruire e mandare avanti il Paese.
Uno dei mezzi d’espressione della libertà demoratica sono i convegni politici aperti. Uno di questi è la Leopolda, ideato e lanciato da Matteo Renzi nel 2010 proprio allo scopo di rinnovare la classe dirigente del PD e discutere circa la soluzione dei problemi in Italia. Vediamo chi è l’ideatore della Leopolda e ripercorriamo brevemente la storia di questo convegno.
Chi è l’ideatore della Leopolda
Matteo Renzi nasce a Firenze nel 1975 e inizia la carriera politica durante gli anni del liceo. Nel 1996 partecipa nei “Comitati per l’Italia che vogliamo” a sostegno di Romano Prodi e si iscrive al Partito Popolare italiano (PPI). Ne diventerà segretario giovanile l’anno successivo e segretario provinciale nel 1999. Nel 2002 il PPI diventerà “la Margherita” che nel 2007 darà vita al PD.
Dal 2004 al 2009 ricopre il ruolo di Presidente della Provincia di Firenze, dal 2009 al 2014 sindaco della città e dal 2014 al 2019 segretario del PD. Nel 2014 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo incarica di formare un nuovo governo.
Si tratta del Presidente del Consiglio più giovane nella storia dell’Italia unita, del primo sindaco in servizio a ricoprire questa carica, e del leader più giovane a partecipare al G7. Inoltre il suo governo è stato il quarto più longevo nella storia della Repubblica, rimanendo in carica fino al dicembre 2016, anno delle dimissioni di Renzi dopo l’esito negativo del referendum costituzionale. Nel 2018, anno diventa senatore della Repubblica.
Dall’inizio del 2018 Renzi è attivo come conferenziere in giro per il mondo. È membro del Future Investment Initiative. A Riyad, nel 2021, Renzi intervisterà il il principe ereditario definendo l’Arabia Saudita il luogo di “un nuovo Rinascimento per il futuro”.
Nel settembre 2019, dopo avere promosso la nascita del governo Conte II (M5S-PD-LeU), annuncia in un’intervista a “La Repubblica” la nascita del suo nuovo partito liberale chiamato “Italia Viva” lasciando il PD.
In cosa consiste la Leopolda di Renzi
Nel mese di agosto 2010 idea e lancia il “movimento dei rottamatori senza incentivi”con riferimento ai dirigenti di lungo corso del PD. Dal 5 al 7 novembre organizza con il consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati un’assemblea dal titolo “Prossima fermata: Italia”. All’assemblea gli interventi sono più di 800 e i partecipanti circa 6 800. I principali sostenitori del movimentio sono, oltre al consigliere regionale lombardo, il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Matteo Richetti, il deputato regionale siciliano Davide Faraone.
Nel mese di ottobre 2011, vista la crescita di notorietà dopo la prima edizione della Leopolda, Matteo Renzi, con i democratici Davide Faraone e Matteo Richetti, dà il via a un nuovo periodo di tre giorni di proposte nel quale chiunque fosse stato a Palazzo Chigi potesse avere la possibilità di esprimere in cinque minuti dal palco la propria idea circa l’Italia. Sono intervenuti e hanno partecipato professori e scrittori come Alessandro Baricco, economisti come Luigi Zingales, imprenditori come Martina Mondadori dell’omonima casa editrice, figure dello spettacolo come Fausto Brizzi, politici tra cui Sergio Chiamparino, sindaco di Torino dal 2001 al 2011.
Nel giugno 2012 i tre leader organizzano la seconda edizione del Big Bang, denominata Italia Obiettivo Comune. In questa occasione circa un migliaio di amministratori locali del PD hanno raccontato la propria esperienza di governo del territorio per rilanciare un nuovo modello di Italia. Durante la prima Assemblea nasce un manifesto denominato “la Carta di Firenze“ e da allora Matteo Renzi organizza quest’evento ogni anno in autunno.
Edizioni della Leopolda
In sintesi, dal 2010 a oggi hanno avuto luogo ben 11 edizioni. La prima, dal titolo “Prossima fermata: Italia”, si svolse dal 5 al 7 novembre 2010. La seconda edizione dal 28 al 30 ottobre 2011. L’obiettivo di questa era andare oltre il PD di Pier Luigi Bersani. Renzi e il consigliere dell’Emilia Romagna Matteo Richetti vollero dare inizio alle primarie di “Italia Bene Comune”. Perciò lo slogan di questa edizione era “Big Bang”.
La terza si svolse dal 16 al 18 novembre 2012 in piena campagna elettorale per le primarie. Quella successiva, “Diamo un nome al futuro”, ebbe luogo dal 25 al 27 ottobre 2013. Fu condotta da Maria Elena Boschi e Renzi stava sfidando Cuperlo e Civati vincendo successivamente con il 68% dei consensi. Dal 24 al 26 ottobre 2014 si svolse l’edizione “Il futuro è solo l’inizio” organizzata nuovamente da Maria Elena Boschi. Renzi aveva vinto alle primarie del 2013, diventando successivamente premier l’anno seguente.
Dal 11 al 13 dicembre 2015 ebbe luogo l’edizione “Terra degli Uomini”. Il nome dello slogan riprende una frase del romanzo di Antoine de Saint-Exupéry “il piccolo principe”. Qui nacque il concetto di “generazione Leopolda”.
L’edizione successiva “E adesso il futuro” si svolse dal 4 al 6 novembre 2016. Esattamente un mese dopo la data d’inizio ci sarebbe stato il referendum costituzionale su cui il Renzi aveva scommesso la sua permanenza in politica. “L8, In/Contro” si svolse dal 24 al 26 novembre 2017. In questa edizione Renzi, dopo le dimissioni in seguito alla sconfitta referenziale fu circondato dai suoi seguaci per prepararsi alle elezioni del 2018 da cui il PD sarebbe uscito sconfitto. Di conseguenza il nome dell’edizione successiva era “Ritorno al futuro”. Questa ebbe luogo dal 19 al 21 ottobre 2018. Per l’occasione il palco diventò un set cinematografico e allo stesso tempo un laboratorio.
“Italiaventinove”, la prima edizione in assenza del PD, si svolse dal 18 al 20 ottobre 2019 e ha visto la nascita del partito “Italia Viva”. L’anno successivo, solo nell’arco di un giorno, l’11 settembre, e in streaming, si svolse “Quelli della Leopolda”, a causa dell’emergenza sanitaria.
Infine l’edizione di quest’anno “Diamo voce al merito” si è svolta di nuovo in presenza e in tre giorni. Renzi ha lanciato la sua eNEWS con le seguenti parole:
“Non c’è niente da fare. Quando arriva la Leopolda, crollano improvvisamente le certezze di chi dice che siamo solo il 2%, che non contiamo nulla, che siamo condannati a sparire. C’è un popolo che ha voglia di buona politica. E che tutti gli anni ci sorprende. E ci invade con il proprio coraggio, con la propria fantasia. Un popolo di tutte le età. Un popolo che viene da tutte le regioni italiane. Un popolo che vuole la politica, non il chiacchiericcio.”
Due secoli prima della Leopolda: il primo grande convegno
In realtà quella dei convegni politici è una storia lunga almeno due secoli. Basti pensare al Congresso di Vienna. Questo convegno ebbe luogo nella reggia di Schönbrunn, a Vienna, dal 1814 al 1815 per mettere fine alla Rivoluzione francese e alle guerre napoleoniche. Qui gli Stati europei realizzarono per la prima volta che il modo giusto per porre fine a una guerra fosse quello di riunire tutti gli Stati interessati e trovare un accordo. L’idea, sopravvissuta fino ad oggi, prenderà la forma della Società delle Nazioni e, a meno di 150 anni dal termine del Congresso, avrebbe preso il nome di “Nazioni Unite”.
Il congresso vide la partecipazione delle quattro nazioni vincitrici: Austria, Regno Unito, Prussia e Russia. L’obiettivo era rimettere in sesto l’Europa dopo le guerre. La discussione durò ancora malgrado il ritorno di Napoleone dall’esilio il quale, nel 1815, tornò al potere in Francia. Nove giorni prima della sua disfatta nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815, venne firmato l’atto supremo del Congresso. Ebbe così inizio l’età della Restaurazione.