E TUTTO D’UN TRATTO: IL CORO!
Frase mutuata da un notissimo “Carosello” anni ’60. Nel quale il grandissimo Carlo Dapporto pubblicizzava una allora diffusissima marca di dentifricio. Ma, in questo caso, s’intende significare tutt’altro. Vale a dire la mania, per i più noti personaggi della cultura, dello spettacolo o dello sport, d’intonare un bel canto all’unisono schierandosi politicamente. Guardacaso a senso unico. Il più delle volte anche contro qualsiasi logica. Sicuramente per pelosa utilità. Con l’acquiescenza tutt’altro che tacita e disinteressata di quella che, in tempi remoti, fu la Chiesa.
Si mettano da parte quelle che possono essere le personali posizioni politiche. Ognuno ha le proprie. Ci mancherebbe fosse diversamente. Ancorpiù vale il discorso per ciò che riguarda le più recenti consultazioni elettorali. Si faccia finta che non esistano.
Da qualsiasi angolazione lo si guardi, il predetto tipo di comportamento rimane assolutamente non giustificato e stucchevole. Per il semplice motivo che, nella nutrita schiera d’ammiratori di certi noti personaggi, vi può essere chiunque.
Liberissimo di vedere e pensare come meglio crede. Specialmente quando, con in mano una matita copiativa, esprime il proprio voto alle urne. Senza quindi avere la necessità che qualcuno, testimonial d’analfabetismo spesso e purtroppo non solo politico, pretenda di spiegargli in che modo e a favore di chi vada interpretata la realtà.
Il risultato è che figure verso le quali si nutre ammirazione e rispetto precipitano nell’abisso. La loro credibilità sottozero. Insomma un tipo d’atteggiamento che, cercandolo altrove, è difficile trovare in tali grottesche dimensioni. Visto il marchio d’inequivocabile italianità che reca su di sé.
Gli statunitensi, arcinoti per il loro pessimo gusto, a tale proposito hanno azzeccato un simpatico acronimo. Vale a dire “nimby”, cioè “not in my backyard” (non nel mio cortile). In parole povere: fate un po’ quel che vi pare, purchè non in casa mia. Infatti. Mette decisamente maluccio immaginare certi ricchissimi personaggi colmare le proprie lussuose residenze di immigrati appena scesi dagli scafistici barconi. E pensare che, tacendo, si farebbe così bella figura…
Ma, polemiche a parte, il succo del discorso è quanto accennato prima. Se un “personaggio pubblico” si è, tale si deve rimanere. A beneficio di tutti. E non solo di chi acconsente a farsi indottrinare verso un modo di pensare piuttosto che un altro.
Invece, dalla carta stampata alle trasmissioni radiotelevisive per non parlare degli indirizzatissimi “social”, mai si perde l’occasione d’inviare al pubblico messaggi perlomeno trasversali. Quando non s‘arriva addirittura ad espliciti e volgarissimi minacce od auguri di morte. Scandaloso.