La notte più lunga è finita perché il Solstizio è una realtà e non una convenzione, a differenza di quanto sostengono, a proposito del Natale, i devoti fedeli di monsu Bergoglio. Dunque Gesù Bambino avrà un parto cesareo programmato a seconda dei Dpcm del lìder minimo. E, con la variante inglese, magari un nuovo decretino prorogherà la carcerazione e posticiperà la nascita. Tanto è una convenzione. Si può pure cancellare tutto e sostituire il Natale con una boldrinata.
Almeno, in passato, il Vaticano aveva una funzione di promozione delle arti. Ora il presepio in piazza Maradona (ex San Pietro) testimonia l’inutilità anche sotto l’aspetto artistico.

Però, nonostante Bergoglio ed i suoi fans (sempre meno, per fortuna), la luce ricomincia a guadagnare minuti sulle tenebre. E magari si avvicina anche la fine del più incapace governo della storia italiana, compreso il periodo degli staterelli preunitari, delle signorie, dei comuni. Renzi ed i renziani minacciano la crisi, Franceschini si sente già presidente della repubblica e annuncia elezioni anticipate in caso di sfiducia a Conte. E maramaldeggia, il ministro ferrarese, contro i renziani accreditati dai sondaggi di un misero 2%.
Non conta che questo esecutivo rappresenti un pericolo mortale per il futuro dell’Italia e degli italiani. Contano solo i sondaggi negativi che si utilizzano come minaccia interna per non andare a elezioni politiche, ma che poi servono per trovare un alibi e rinviare le elezioni comunali. Soprattutto dopo che l’assoluzione di Virginia Raggi ha complicato la situazione a Roma per l’auspicato accordo Pd/5 Stelle. E, a cascata, ha creato problemi in tutta Italia.
Sul fronte dell’ oppofinzione, il Tg5 berlusconiano continua a sostenere Conte e la sua banda, Meloni vuole il voto anticipato e Salvini è sicuro di trovare in parlamento i voltagabbana pronti a sostenere un governo di centrodestra pur di non andare a casa.

Uno scenario in cui mancano due elementi. Il primo è il presidente della repubblica. Mattarella pare sia ancora vivo, dal momento che firma qualsiasi follia del governo. Ma non è detto che darebbe al centrodestra la possibilità di formare un nuovo governo invece di sciogliere il parlamento.
Il secondo elemento è il programma. L’attuale maggioranza ne è completamente priva e si appresta a sprecare più di 200 miliardi di euro che dovranno essere restituiti dalle prossime generazioni. Ma, per il momento, le linee programmatiche dell’oppofinzione non sono più incoraggianti. Soldi a pioggia per accontentare le categorie di riferimento. Non un’idea su come rilanciare l’economia italiana, su come trasformare il Paese, la società. Demagogia a miliardi, idee a zero.
È solo il primo giorno dopo il solstizio. La luce faticherà molto per imporsi sulle tenebre.