Se si decide di giocare d’azzardo, bisogna almeno conoscere le regole del gioco. E nel mucchio selvaggio che si appresta a sostenere il governo di Sua Divinità le regole le conoscono. Quelle mediatiche, perlomeno. Dunque sono già iniziate le operazioni per massacrare sui giornali ed in tv gli unici due che, al momento, hanno osato opporsi al disegno di Mastella: Giorgia Meloni e Alessandro Di Battista.
Con la differenza, però, che Dibba è abituato ad utilizzare la rete, i social. E può ancora contare su alcuni amici nel mondo del giornalismo. Probabilmente svaniranno adesso che il gioco si fa duro, ma per adesso ci sono ancora.

Fratelli d’Italia, al contrario, ha goduto di un momento favorevole quando i media di servizio hanno tentato di ripetere con Meloni l’operazione riuscita con Fini. Doveva diventare l’alternativa “buona” a Salvini, per poi essere abbandonata quando non sarebbe stata più utile. La leader di Fdi non ha abboccato, ora ha persino osato non mettersi in fila per osannare Sua Divinità. Dunque sono iniziati gli attacchi personali. A distanza ravvicinata, tanto per farle capire l’aria che tira. Da un lato La Busiarda, e non è certo la prima volta. Dall’altro lato la nullologa Lucarelli, in rappresentanza del mondo fasullo televisivo e dei social.
Nulla di drammatico, è nell’ordine delle cose. Meloni e Fdi, però, non sono in grado di mettere a punto una controffensiva e neppure una difesa. Meraviglioso risultato della totale mancanza di interesse per il mondo della comunicazione. E allora diventa difficile giocare d’azzardo se non si è in grado di far conoscere le proprie ragioni, le proprie analisi, le proprie critiche nei confronti del governo di Sua Divinità.

Mentre il potere mediatico sposterà il confronto dalla politica alle questioni famigliari, al trucco, al peso forma, all’abbigliamento. Evitando ogni confronto sulle idee. E senza che Fdi abbia la volontà o la capacità di uscire dal cul de sac.