Era il 30 settembre 2017, quando Francesco Zucconi ha fatto il nuovo record di salite al Rocciamelone (3538m), montagna simbolo della Val Susa, in meno di 24 ore, abbassando il record dell’amico Valerio Bertoglio di 33 minuti. A 27 anni di distanza da Bertoglio, Cesco (così chiamato dagli amici) è riuscito nell’impresa: in 22 ore e 53 minuti si è fermato al Trucco dopo 3 ascese in vetta.
Oggi sono andata ad intervistarlo nel suo negozio “Cuore da Sportivo” di Via Domodossola a Torino, che gestisce insieme alla compagna Federica con competenza e passione, tanto da essere diventato un punto di riferimento per tutti gli sportivi della montagna.
Francesco Zucconi (1966), torinese, vegetariano “non fissato” e dal fisico minuto, mi accoglie con un sorriso gentile. Sembra uno di poche parole, un ‘timidone’, ma quando gli chiedi un consiglio o – ad esempio – di parlare di questa esperienza, ti apre il cuore e si entusiasma nei racconti. Ammetto che nel corso della intervista è riuscito ad emozionarmi e perfino a farmi sognare, trasmettendomi l’illusione di un giorno potere compiere anche io una impresa quasi (sottolineo, quasi) come la sua! Io, però, cerco di rimanere coi piedi per terra di fronte a questo straordinario corridore del cielo, anche perché intendo carpirgli qualche segreto, di quelli che allora alla stampa non aveva svelato…
Facciamo un passo indietro e torniamo a quel sabato di settembre, in cui Francesco è partito puntuale alle 18 dal Santuario di Mompantero – nonostante la giornata nebbiosa, con la vetta nelle nuvole e spolverata da qualche centimetro di neve umida – e ha completato 3 salite al Rocciamelone e una quarta fino all’altezza del Trucco in 22 ore e 53 minuti con oltre 10.000 metri di dislivello, conquistando il nuovo record di salite al Rocciamelone dopo 27 anni da quello di Valerio Bertoglio nel 1994. È allo stimato alpinista e amico Valerio, cui Cesco ha pensato quando ha deciso di intraprendere questo progetto e che – vedendo il brutto tempo dalla finestra – è rimasto a casa quel giorno. Cesco però aveva buone sensazioni, nonostante la meteo non proprio fortunata, ed il record l’ha battuto. “L’ho chiamato” – mi dice ridendo – “e quasi non ci credeva. Abbiamo festeggiato insieme qualche giorno dopo”.
Dopo la grande impresa, solo un semplice e umile messaggio lasciato su Facebook, tutto dedicato agli amici e a chi lo ha accompagnato in questa impresa che durerà nel tempo: “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato in questa impresa: l’Azienda Montane, la Farmacia Braccio, Negrini Elettronica, la Clinica Fisioterapica Motus ed i suoi Fisioterapisti, il Rifugio la Riposa, Fabio de il Ricaricabile, Daniele Miletto, Daniele, Guido, Simone, Daniele, Gabriele, Olivier, Federico, Maria, Gianni, Roberto, Luciano, Ilaria, Mimmo, Diego, Franco, Gian Carlo, Franco, Vittorio, Gian Carlo, Roberto, Stefania, Piero, Marzia, Fernando, Alessia, Marco, Daniele, Susanna, Edoardo, Carmelo, Lele, Francesca, Salvatore, ovviamenteFederica, la mia compagna, il sindaco di Mompantero e i tanti di cui non conosco il nome o che mi sono dimenticato di citare. Grazie a chi mi ha sostenuto con messaggi, telefonate ed in azioni. Un grazie particolare al fortissimo Valery angelo custode sulla vetta ed a Giorgio e Paolino per aver gestito in maniera impeccabile il campo base. Grazie di cuore per avermi aiutato ad avverare questo sogno”.
E ora veniamo alla nostra intervista.
Qual è il ricordo che serbi nel cuore?
“Uno dei momenti che più mi ha commosso è stato vedere al tramonto la punta triangolare del Rocciamelone sulla diga di Malciaussia.” Rispettoso e grande amante della natura, aggiunge poi: “Ero completamente affascinato dalle tre stagioni, che stavo vivendo tutte insieme in una volta, sul Roccia: a Susa era estate, salendo autunno e in vetta inverno a -15 gradi. Ma altrettanto mi hanno sorpreso – ammette con umilità – il tifo ed il sostegno delle persone. Proprio non me lo aspettavo…”.
A che cosa hai pensato in quelle 22 ore e 53 minuti?
“Soprattutto a Federica e a René, il nostro cagnolino. Sono stati loro i miei pensieri felici, che non mi hanno fatto mollare.”
Come ti sei preparato?
“Lo ammetto, mi sono proprio divertito. Ho studiato un po’ il progetto a tavolino e quando mi sono deciso era fine giugno. Ecco, giusto tre mesi mi servono – mi sono detto – e ho iniziato a studiarmi il percorso andando per divertimento con amici. Ma saranno 3 o al massimo 4 le volte che l’ho provato per intero. È stato un bel periodo, mi sentivo bene e avevo raggiunto l’equilibrio psicofisico giusto per cimentarmi in una simile impresa. Non so se ci fosse qualcuno che mi prendesse sul serio ma io me lo sentivo dentro. Certo, è stato fondamentale allenarmi in discesa. Scegliere di farmi alleata la notte ha voluto anche dire di trovarmi all’ultima discesa con le prime luci dell’alba. Ha significato tutto perchè l’ho corsa in 1 ora e 40 minuti rispetto alle 3 ore e 40 di Valerio.”
Quale attrezzatura hai scelto?
“Completino trail Crazy
Calze Lurbel
Scarpe La Sportiva Cross Over 2.0 GTX con ghette nuove mai utilizzate (per le prime 2 salite)
Scarpe Hoka Mafate (per la terza salita)
Fascetta Trab
Zaino Montane 10 litri
3 radio prestate utili nella nebbia”
Cosa hai messo nello zaino?
“Pantaloni Gore-tex
Guscio Dynafit
Primaloft Dynafit
Sovraguanto Montane
Guanti Gore-tex Montane”
Come ti sei nutrito?
“Ha fatto molto freddo e correvo il rischio di un blocco allo stomaco. Ho bevuto té e orzo caldi, solo alla fine coca-cola fresca. Ho mangiato budini di soia, cubetti di parmigiano e crackers TUC, e inzuppato biscotti nel té caldo…una goduria!”
Un’ultima domanda: desideri e progetti per il futuro?
“Non vorrei che passassero altri 27 anni per vedere qualcuno cimentarsi e battere il mio record. Vorrei andarlo a tifare! Per quanto riguarda me, invece, uhm…magari battere il mio stesso record di 10 salite sul Musiné?”
Avete letto bene, Francesco Zucconi ha rilanciato la sfida. Siamo a giugno, proprio il mese in cui il progetto di Cesco ha iniziato a prendere forma…Accettate la sfida e fatevi avanti!