“Non ci siamo meritati Domino’s”. Il Foglio esprime tutta la sua sacrosanta indignazione contro questi buzzurri italiani che non hanno saputo apprezzare la pizza con l’ananas ed altre simili specialità che i padroni statunitensi erano stati così gentili da condividere con noi. A pagamento, ça va sans dire, perché i padroni d’Oltreoceano sono generosi con i soldi nostri.
Il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara e diretto da Claudio Cerasa non ha mai nascosto il suo servilismo nei confronti di Washington. Però gli atlantisti del Foglio si limitavano, in genere, a prostrarsi di fronte alla politica statunitense, all’economia, alla finanza, al cinema ed allo spettacolo. Ora arriva anche il servilismo alimentare.
Basta con il tradizionalismo passatista delle pizze alla Sorbillo, è ora della sperimentazione più oscena. Si parte dall’ananas e si arriverà agli scarafaggi, passando per cavallette e larve. Invece questi maledetti italiani privi di fantasia continuano ad ordinare pizze Margherita o Napoletane. E disertando i locali all’americana, hanno costretto Domino’s alla resa. Così i giornalisti del Foglio non avranno più l’opportunità di sedersi ad un tavolo e di sentirsi “per la durata di una pizza, un pezzo della provincia americana”. Una vergogna!
Perché sentirsi parte della provincia materana, aostana, salernitana, sassarese o vicentina ai collaboratori di Cerasa deve fare abbastanza schifo. Loro sognano la provincia degli States, senza i fastidiosi orpelli culturali italiani. Loro amano i fast food e schifano le cattedrali gotiche. Ma non devono preoccuparsi. Ora arriva Pina della Garbatella al governo e si troveranno i finanziamenti pubblici per mantenere le multinazionali yankee senza clienti italiani. Così Cerasa e Meloni potranno ritrovarsi a gustare insieme nuove sperimentazioni di pizze atlantiste. Accompagnate da Coca e con un caffè americano a chiudere il grande momento da provincia americana.