Continuando.
Molti sono i personaggi famosi amanti della pipa. Vale la pena di ricordare l’attore Clark Gable, il regista Orson Welles, lo scrittore Ernest Hemingway e il jazzista John Coltrane. Erano tutti e quattro americani, quindi, pur ostentando spesso pipe di pregevole fattura, immaginiamo che le riempissero con misture molto aromatiche prodotte nel loro paese.
È infatti noto che, malgrado i principali tabacchi naturali (dal Virginia, al Kentuky, al pregiatissimo Perique) siano di produzione americana, gli statunitensi prediligano miscele arricchite con ogni sorta di additivi naturali o meno: dalla vaniglia alle prugne, dall’arancia alle più disparate spezie. Aromi che rendono gradevole il profumo del tabacco non tanto per il fumatore, quanto per chi lo circonda. Tuttavia i veri cultori della pipa, preferiscono tenersi lontani da questi intrugli, e gradiscono piuttosto misture semplici e decisamente più naturali.
Quelle che gradivano, per esempio, Albert Einstein, il filosofo Edmund Husserl, e qui da noi Cesare Pavese e Giorgio Gaber. Quest’ultimo non dedicò mai una canzone alla pipa. Ma tra le tantissime da lui scritte e interpretate se ne può trovare un’eco in questi versi del brano “Il Desiderio” tratto dal suo ultimo album La Mia Generazione Ha… del 2001: “Il desiderio, è la cosa più importante, che nasce misteriosamente; è il vago crescere di un turbamento, che viene dall’istinto; è il primo impulso per conoscere e capire; è la radice di una pianta delicata, che se sai coltivare, ti tiene in vita”.
Ora provate a sintonizzarvi su un social qualunque, digitate Konrad Lorenz e cliccate su immagini. Scoprirete che moltissime di queste ritraggono il celebre zoologo con una pipa tra i denti o in mano. Pipe semplici o sofisticate, fumate nelle situazioni più disparate e in qualsiasi momento. Peccato che l’inventore dell’etologia sia stato pressoché dimenticato così come i suoi libri. Testi che giudichiamo ancora attualissimi ed estremamente efficaci specie oggi che si fa un gran parlare (e, ancora più spesso, blaterare) su tutto quanto riguarda l’ecologia e l’ambiente. Lorenz era uno che vedeva lontano e il suo pensiero, non soltanto scientifico andrebbe assolutamente riscoperto.
Da ultimo abbiamo lasciato (last but not least) uno scrittore che tanto ha dato, e continua a dare, al pensiero non conforme. Lo avete capito: si tratta di J. R. R. Tolkien.
Da perfetto gentleman inglese, l’autore de Il Signore degli Anelli aveva una predilezione per pipe e “mixtures” britanniche. Le stesse che milioni di appassionati hanno reputato le migliori in assoluto per decenni. Peccato che queste ultime stiano progressivamente scomparendo per lasciare il posto ad imitazioni più o meno riuscite. Inesorabili leggi del mercato.
Ma tornando al romanzo di Tolkien, tutti i suoi appassionati lettori sanno che una parte non indifferente della Guerra dell’Anello viene giocata dall’Erba Pipa prodotta sulle umide colline di Pianilungone (Longbottom nell’originale) nel Decumano Sud della Contea, patria degli hobbit. Un ruolo del tutto marginalizzato nel film di Peter Jackson. Tuttavia le scene del film in cui si vedono Gandalf e gli Hobbit fumare lunghe pipe ha fatto sì che un noto produttore abbia deciso di riprodurle e commercializzarle. Pare anche con un certo successo, malgrado il prezzo non sia proprio accessibilissimo a tutte le tasche.
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