Ma il tuo armocromista, compagno, ha fatto pubblica professione di antifascismo? Eh sì, perché d’ora in poi per far carriera nella gauche che ha abbandonato la quinoa ed ha recuperato lo champagne, bisogna avere almeno un armocromista. Una consulente come quella scelta da Elly Schlein, da 400 euro all’ora per spiegare che la leader del PD è una “donna inverno” da colori freddi. D’altronde per cosa vuoi spendere 400 euro? Per dei libri? Per studiare e prepararti a governare? Certo che no! C’è il diritto all’eleganza – come sostiene Soumahoro – e il diritto all’accostamento dei colori giusti.
Qualcuno vuole anche il diritto dei cani a tenere i soldi dentro la cuccia. Purché siano cani ottimisti e di sinistra.
In fondo l’ultimo exploit della compagna Elly è solo la conferma di come si sia trasformata la politica italiana. Da Cavour a Calenda, da Andrea Costa a Cirinnà (che ignorerà il nome del primo deputato socialista), da D’Annunzio a Donzelli. Perché il crollo, più che decadimento, è trasversale, generale. Altro che “L’età dell’intelligenza” preannunciata in passato in un libro di Gasparri e Urso.
La politica italiana ha rinunciato al cervello. Basta quello dei burattinai di Biden. E, se avessero avuto il gusto perverso della lettura, i politici si sarebbero accorti di essere i perfetti protagonisti dell’orwelliano 1984. Loro ed il loro stramaledetto ministero della Verità. Loro e le loro stramaledette guerre per procura. Loro che si stupiscono per l’astensionismo crescente. Perché non capiscono come facciano i sudditi a non entusiasmarsi per il confronto tra l’antifascismo di Meloni e quello di Schlein, per lo scontro tra la strategia dell’armocromista e quella del bagnino del Twiga, tra le politiche economiche di chi vuole più schiavi stranieri e chi vuole che gli schiavi siano italiani.
L’età della deficienza.