Non è solo la primavera ad essere strana. Marzo si è rivelato un mese anomalo anche per il mercato mondiale dell’auto.
L’Europa occidentale (Unione europea più i tre Paesi Nafta: Islanda, Norvegia e Svizzera) ha registrato una flessione del 5,2% mentre la Turchia appare in ripresa dopo un 2017 negativo. Ancor meglio la Russia che – sulla base dei dati e delle analisi dell’Anfia – chiude il mese in crescita del 13,9% e il trimestre del 21,7%. Con prospettive di incrementi per tutto l’anno. La situazione, ovviamente, è profondamente diversa rispetto all’area Ue poiché Mosca deve favorire una maggiore motorizzazione soprattutto nelle aree rurali del grande Paese.
Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, la situazione appare molto più complicata. Innanzitutto perché i dati delle nuove consegne si riferiscono ai veicoli leggeri che comprendono non solo le auto ma anche i veicoli commerciali di minor dimensione. Così gli Stati Uniti vedono le immatricolazioni di veicoli leggeri aumentare a marzo del 4,3% ma in realtà la crescita è dovuta esclusivamente ai mezzi commerciali poiché le vendite di auto nuove sono calate dell’8,8%.
In Canada il risultato complessivo delle consegne è in area negativa (-0,3%) e va ancora peggio al Messico che chiude marzo in flessione del 13,4%. Decisamente migliore la situazione del mercato dell’auto in America del Sud, con il Brasile che mette a segno un ulteriore incremento del 9,4% che rappresenta però una brusca frenata rispetto al trend dei mesi precedenti. Quanto all’Argentina, il progresso del 21% registrato a marzo è sicuramente positivo ma non va dimenticato che, in valori assoluti, si tratta di poco più di 61 mila vetture consegnate, in pratica poco più di quelle del piccolo Belgio.
Spostandoci sull’area del Pacifico prosegue la frenata del mercato giapponese che cala del 3,6% a marzo. Ma a febbraio, ultimo dato disponibile, la Cina cede il 9,6% anche se il dato complessivo dei primi due mesi rimane positivo (+2,1%).
Una ultima notazione sulle consegne del gruppo Fca in Europa, diminuite dell’8,8% a marzo. Dunque un calo superiore a quello del mercato e provocato dal crollo di vendite di Fiat e Lancia, non compensato dal buon andamento di Alfa Romeo e da quello ottimo del marchio Jeep.