La priorità è la salute? Forse no. Dopo aver passato un anno a giustificare qualunque porcata e qualsiasi errore in nome del diritto alla salute, ora il governo Conte ter mascherato da Sua Divinità decide che il servilismo nei confronti di Biden vale più della salute degli italiani. “Dovete vaccinarvi!”, ordinano Speranza e gli esperti a gettone, ma poi negano i vaccini perché bisogna aspettare quelli angloamericani.

È significativa l’espressione del volto del sottosegretario Sileri quando, a Porta a porta, l’ottimo De Luca chiede perché mai l’Ema abbia impiegato 3 settimane per approvare il vaccino americano mentre ora chieda altri 4 mesi di tempo per valutare lo Sputnik russo. E poiché Sileri, imbarazzatissimo, non risponde, De Luca ricorda al sottosegretario che, in mancanza di una decisione dell’Eima, l’approvazione potrebbe arrivare dall’Aifa, l’associazione italiana del farmaco.
Nessuna risposta anche in questo caso. D’altronde il povero Sileri sa benissimo che, per il governo atlantista di Sua Divinità, prima vengono gli interessi americani e poi, eventualmente, la salute degli italiani. Ed ancora dopo arriva la sopravvivenza economica. Anzi, la ripresa potrebbe infastidire Washington, dunque meglio ritardarla.

Perché far arrivare Sputnik significherebbe vaccinare più rapidamente, raggiungere l’immunità di gregge e far riaprire ristoranti, hotel, uffici. Far ripartire il turismo, l’economia, evitare i continui aumenti del debito per regalare mance a chi è stato costretto a chiudere.
Dunque meglio evitare. Meglio lasciar crepare la gente per Covid o per disperazione. E pazienza se anche l’Oms è indignata per questo comportamento. Ce lo chiede Biden. Anzi, ce lo ordina. Le colonie non devono rialzare la testa, i sudditi devono rassegnarsi. Sileri, in tv, non trova neppure una parola per giustificare il comportamento di Aifa ed Ema. D’altronde è chiaro ormai a tutti che la scienza non conta nulla di fronte alla geopolitica ed agli ordini di Biden. Solo i media di servizio continuano a raccontare menzogne sul primato della salute.