Ed anche “Ballando con le stelle” è stato archiviato con le polemiche della nullologa Lucarelli che – per pubblica ammissione della Rai – ha fatto aumentare gli ascolti con i suoi atteggiamenti insopportabili, arroganti, invidiosi, carichi di odio. Non ha alcuna importanza se autentici o costruiti ad arte. Ciò che conta davvero è che gli italiani sono costretti a pagare il canone alla Rai per assicurare ricchi cachet non agli artisti ma ai dispensatori di odio. A personaggi carichi di denaro e di livore.
E te lo vengono anche a dire soddisfatti, i vertici del sedicente servizio pubblico. Non ha importanza se, in teoria, la trasmissione dovrebbe valorizzare la danza (come in questo caso), il canto, la letteratura o qualsiasi altra cosa. Contano solo gli ascolti. E le risse verbali sono un volano che funziona sempre. Che funziona ancora.
Così la nullologa, in cambio di un ricco compenso, si trasforma in una politologa ed anche storica che fa espellere Enrico Montesano reo di aver indossato, durante le prove, una maglietta che lei ha considerato politicamente scorretta. In libera vendita ma scorretta. Se non fosse uno squallido circo mediatico ci sarebbe da procedere con querele e richieste di danni. E poi prosegue litigando con tutti, evitando la premiazione della vincitrice che a lei non piaceva.
Lo show è pessimo. Le continue liti sono pure peggio. Il politicamente corretto dilaga, tra coppie gay ed inginocchiamenti al pensiero unico obbligatorio. Ma gli ascolti aumentano, la Rai gongola, la pubblicità paga. Ed il ballo? Irrilevante. Solo un escamotage per dar spazio ai rigurgiti di una nullologa in cerca di visibilità. E di denaro pubblico.