La verità è rivoluzionaria, ma il governo di lady Garbatella è controrivoluzionario e, dunque, la verità diventa un nemico da abbattere. Non bastavano i peana per i brillanti risultati economici, le menzogne sull’aumento della ricchezza delle famiglie, le assurdità sui prezzi della benzina, le fandonie sul blocco dei clandestini. Ora provvede anche la RAI neomeloniana a censurare ciò che è scomodo.
E non attraverso le veline passate ai tg, ma addirittura nei programmi di intrattenimento. Come il preserale “Reazione a catena”. Dove il conduttore si è indignato perché i concorrenti, per indicare la parola “borsetta”, hanno fatto riferimento agli scippi. E, non a caso, la parola è stata indovinata. Ma in Italia, da quando al governo è arrivata la squadra di Meloni, gli scippi non esistono più. Dunque il conduttore ha redarguito i concorrenti, li ha puniti annullando il punto conquistato e la RAI ha sostituito con i “bip” le parole vietate.
Dunque nell’emittente pubblica in versione destra fluida si può insultare, si può utilizzare il turpiloquio, ma è vietato fare cenno allo scippo, ai borseggi. Il prossimo passo riguarderà il divieto di sottolineare eventuali ritardi dei treni. Perché quando c’era Lui, caro lei, i treni arrivavano in orario. Ma ora che c’è Lei, cari voi, i treni arrivano in ritardo ma non si può raccontarlo.