Il Corriere della Sera ci riprova. Con un ennesimo attacco alla Russia di Putin che utilizza le forniture di gas per scopi politici. E non soltanto in Moldavia, che rischia di ritrovarsi al freddo, ma anche nei rapporti con l’Unione europea. Dunque secondo Luca Angelini – che firma l’articolo – i russi di Gazprom sono cattivi perché hanno chiesto alla Moldavia di pagare i debiti arretrati per la fornitura di gas e, non contenti, hanno persino proposto di garantire nuove forniture a prezzo di mercato.
È curioso che il quotidiano di Urbano Cairo sia liberista e strenuo difensore del libero mercato quando gli americani impongono rincari o aumentano i dazi sui prodotti italiani, ma chieda tariffe agevolate e ben al di sotto dei prezzi di mercato se a vendere è la Russia. Dopodiché è evidente che Mosca stia utilizzando il gas come arma di pressione: la Moldavia si è sganciata dal sistema economico russo ed ha puntato sulla collaborazione con Bruxelles. Dunque Gazprom non vede più la necessità di favorire un Paese che amico non è più.
E lo stesso vale, per Angelini, nei confronti dell’Unione europea. Gazprom sarebbe disposta ad aumentare la fornitura di gas – favorendo una riduzione del prezzo – qualora la Germania mettesse in funzione il gasdotto North Stream 2, già ultimato. Un ricatto, insomma. Mentre le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia non sono un ricatto ma una simpatica iniziativa economica. Così come non è un affronto a Mosca l’offensiva della Nato nei Paesi più vicini alla Russia. In altri termini Ue e Nato possono colpire, sanzionare, penalizzare e circondare militarmente la Russia ma Mosca non può e non deve rispondere nella stessa maniera.
Anzi, deve favorire in ogni modo i Paesi che la aggrediscono economicamente e diplomaticamente. Rifiutando la logica dei prezzi imposti dal mercato ma assicurando maxi sconti affinché l’Unione europea e la Nato abbiano le risorse per strangolare la Russia. Un’idea come un’altra. Difficile che venga apprezzata al Cremlino.