Se Torino si inventa un comitato apartitico per sostenere la Tav, la Sardegna risponde con un comitato trasversale contro l’Asl Unica.
È interessante notare come i partiti, non tutti, stiano facendo passi indietro lasciando campo a movimenti, organizzazioni e comitati vari che, comunque, hanno evidenti riferimenti politici.
“Un comitato apartitico e una raccolta di firme popolare per dire no al mostro creato da Pigliaru e Arru, l’Asl Unica, la nuova Abbanoa della salute, che taglia i servizi al cittadino e umilia il personale sardo della sanità”, spiegano Paolo Truzzu, Gianni Lampis e Gigi Rubiu che, assieme al deputato Salvatore Deidda, hanno presentato, davanti all’ospedale SS Trinità di Cagliari, la nascita del Comitato NO Asl Unica.
Per i non sardi Abbanoa è la società che gestisce i servizi idrici e Deidda è un parlamentare di Fdi.
D’altronde a Torino il comitato “spontaneo” è guidato da sostenitori di Fassino (Pd) e di Forza botulino.
“Il comitato è aperto a tutti coloro che sono contro la creatura dell’assessore Arru e del direttore Moirano – ha però precisato Truzzu – cittadini, amministratori locali, personale medico e ospedaliero. Aperto al contributo di chiunque abbia notato sulla propria pelle e nel proprio lavoro i danni prodotti dall’Asl unica”.
“La sanità sarda è in ginocchio e lo abbiamo provato con mano girando i vari presidi ospedalieri”, ha aggiunto Deidda.
“Dal San Camillo a Isili per finire al San Martino di Oristano, dove non solo manca il personale e le strumentazioni sono datate, ma lo stesso personale è umiliato di continuo”.
“Un mostro nato da poco ma che ha già fallito”, ha detto Lampis. “Ha fallito perché non ha dato ordine al sistema sanitario Regionale, anzi si lavora nel caos più totale. Ha fallito nella riduzione dei costi, facendo solo tagli lineari di servizi per i pazienti e delle strutture d’eccellenza”.
“Noi vogliamo un diritto alla salute garantito e omogeneo su tutto il territorio regionale”, ha aggiunto Rubiu.
“Vogliamo evitare i viaggi della speranza dall’interno alle città e dalla Sardegna alla Penisola”
“La nostra idea di organizzazione della Sanità sarda è diversa, aboliremo l’Asl Unica e creeremo tre Asl distribuite sul territorio, ridurremo le liste d’attesa per visite e analisi e le organizzeremo in base alla priorità e difenderemo i reparti di eccellenza”, hanno promesso non più come comitato ma come esponenti di un partito convinto del successo alle imminenti elezioni regionali.
Dalla prossima settimana in tutto il territorio sardo saranno numerose le iniziative e i banchetti organizzati dal Comitato NO Asl Unica per la raccolta di firme da presentare in Consiglio regionale.