La situazione occupazionale in Sardegna è drammatica. Conseguenza di pessime politiche locali e disastrose strategie nazionali. Non si va al di là del più stupido ed inutile assistenzialismo, non si interviene sul problema fondamentale della continuità territoriale, non si gestisce in modo intelligente il turismo, non si ha idea di cosa significhi promuovere l’agricoltura locale.
In questo scenario appare davvero assurdo l’immobilismo persino quando ci sono le risorse per intervenire.
“La Regione da mesi non riesce a fare il bando per far partire i cantieri Lavoras, finanziati con 45 milioni di euro destinati ai comuni sardi e che promettevano oltre quattromila assunzioni”.
Lo denunciano i consiglieri regionali Paolo Truzzu e Gianni Lampis, che puntano il dito contro l’incapacità della Ras di aprire manifestazioni d’interesse rivolte ai Comuni.
“L’assurdità è che, a distanza di così tanto tempo dall’approvazione della Finanziaria e nonostante i continui proclami di Pigliaru e Paci, l’In.Sar. e l’assessorato al Lavoro non hanno ancora sottoscritto la convenzione e, pertanto, l’agenzia regionale è impossibilitata a emettere l’avviso pubblico destinato ai Comuni”, spiegano i due consiglieri di opposizione.
“Ricordiamo che il via libera ai cantieri Lavoras era stato annunciato per lo scorso Marzo, giusto in prossimità delle elezioni politiche. Perché si continua a perdere tempo? Che cosa si aspetta ancora per pubblicare gli avvisi?”, si chiedono Truzzu e Lampis.
“I comuni sardi e i tanti disoccupati attendono da troppo quella che sarebbe, comunque, solo una piccola goccia per alleviare la sete di lavoro della nostra terra e il governo regionale, per lungaggini burocratiche, nega pure questa opportunità”, concludono.
Intanto l’estate si avvicina con le consuete opportunità ed i soliti problemi legati al turismo. I collegamenti aerei sono inadeguati e troppo costosi, i traghetti sono un salasso per chi vuole andare in Sardegna in auto. Ma chi preferisce affittare una vettura direttamente nell’Isola può pensare ad un mutuo per affrontare i costi. I servizi, però, rimangono gli stessi, con un trasporto pubblico ridicolo, con una viabilità arretrata anche per gli Anni 60, mentre i costi sono già proiettati nel futuro.