Da Laura Pausini, a Ennio Morricone, al Volo, questa seconda serata è stata un tripudio di voci italiane celebri in tutto il mondo. Un momento toccante il ricordo del Grande Maestro, celebrato dal figlio, nonchè direttore d’orchestra, Andrea Morricone. Per come ogni show che si rispetti, il momento serio è stato alternato da uno goliardico con l’improvvisata del trio, sicuramente fuori dal comune di Pausini, Fiorello e Amadeus. Una Pausini visibilmente emozionata nel calcare il palco che, 28 anni fa, la fece spiccare il volo nel mondo della musica. La bambina impacciata, timida, originaria di Faenza (un paesino in provincia di Ravenna, Emilia-Romagna) è diventata una performer capace di mandare in visibilio migliaia di fan in giro per il globo.
Non solo, si è svolto un omaggio anche a coloro che hanno vissuto i festival passati: stiamo parlando di Fausto Leali, Gigliola Cinguetti e Marcella Bella. Una performance dedicata ai nostalgici di un festival d’altri tempi.
La patato dance
Tra rivelazioni coniugali e balletti improvvisati, Amadeus oramai, è un vero e proprio meme. Ma si sa, la diretta consiste anche nel compiere gesta inaspettate (pur di intrattenere il pubblico da casa) insieme con l’autoironia che, sta costruendo, pezzo dopo pezzo, questo festival. Il direttore artistico e la sua spalla (anche se pare essere più Rosario il trascinatore) ci propongono una serie infinita di gag, persino durante l’intervista pre-festival tanto da suscitare l’ilarità dei giornalisti. Non saranno eccessive? L’occhio dello spettatore potrebbe dare una risposta affermativa, ma se provassimo ad immedesimarci in questi due matti, passatemi il termine?
ELO-DIVA
Una performance di tutto rispetto, in grado di illuminare il palco e far scatenare gli spettatori. Sul palco dell’Ariston abbiamo visto una showgirl degna di nota, capace di presentare, cantare e ballare. Una rivelazione? Forse, non dimentichiamoci che è figlia del talent televisivo “Amici” di Maria de Filippi.
Per quanto concerne le canzoni in gara, anche se tendiamo a dimenticarle, vista la moltitudine di ospiti presenti nel corso della serata, spezziamo una lancia a favore dei cantanti indie dai nomi assai peculiari. Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Random, Fulminacci, il Rappresentante di Lista… Cantanti affermati nel magico mondo dell’indie ma non ancora accettati nel panorama italiano. Che gli italiani non riescano ad accettare un nuovo genere musicale? Nuovo si fa per dire, dato che, è da vent’anni che esiste l’indie italiano. C’è da dire che le loro canzoni hanno una vena pungente e dicono tutto quello che non vogliamo sentire. Ecco, una specie di grillo parlante, che l’Italia di oggi, specialmente in questo momento storico, non vuole proprio ascoltare. Il tutto, durante la competizione canora più amata e odiata dal nostro Paese.