Se siete di Torino o se vi trovate qui per una visita, sicuramente vi avranno consigliato di visitare Stupinigi, la Venaria Reale o la Basilica di Superga. Ma anche il Castello di Rivoli, che attualmente ospita il Museo d’Arte Contemporanea, è certamente un luogo cardine della cultura Torinese. Da vedere almeno una volta nella vita. Vediamo insieme la storia del Castello di Rivoli.
La storia del Castello di Rivoli
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è un museo italiano dedicato all’arte contemporanea. Ha sede nella residenza sabauda del castello di Rivoli, a Rivoli, in provincia di Torino.
La nascita del Castello
Costruito nel IX secolo, passò poi in possesso ai Savoia a causa della sua posizione strategica tra Torino e la Val di Susa. Inoltre fecero anche costruire una struttura fortificata. Ospitò per diverso tempo la Sindone, spostata solo per proteggerla da guerre e trafugatori. Essa vi rimase fino al rientro della stessa a Chambery nel 1478. Dopo ciò il Castello non ebbe vita facile.
Come prima modifica, il castello divenne residenza provvisoria del duca Emanuele Filiberto I di Savoia. Infatti egli non poteva risiedere in Torino fin quando non avrebbe avuto un erede maschio. Dopo la nascita di questo tanto atteso erede, Carlo Emanuele I, la famiglia si trasferì in Torino e il Castello ebbe ulteriori modifiche. Concepito a pianta rettangolare, si sviluppò poi in altezza su tre piani. Venne realizzata la “Manica Lunga“: un edificio più basso e distaccato dal castello che serviva come luogo di rappresentanza, pinacoteca sabauda, scuderie e alloggi per la servitù.
Purtroppo a causa della guerra di successione spagnola, il Castello e la Manica subirono incendi e saccheggi dai francesi. Vennero poi eseguiti degli interventi di recupero e restauro negli anni successivi, però mai completati.
Castello di Rivoli in epoca recente
Nel 1863 il Castello venne affidato all’amministrazione comunale rivolese, la quale fece una caserma militare che durò fino al 1883. In quest’anno il Comune di Rivoli acquistò definitivamente il Castello. Altri interventi di manutenzione avvennero dopo la Seconda Guerra Mondiale, adibendo il Castello a casinò nel 1946 (durato poi solo pochi mesi).
Fino al 1978 il Castello fu lasciato allo sbaraglio per mancanza di fondi. La Regione Piemonte prese poi in carico l’edificio per 30 anni, restaurandolo e riaprendolo al pubblico il 18 dicembre 1984, appunto come Museo d’Arte Contemporanea.

Il Castello di Rivoli come Museo d’Arte Contemporanea
Il Castello di Rivoli è un punto di riferimento per il mondo artistico, oltre ad essere il primo modello di museo contemporaneo.
La cosa che lo caratterizza rendendolo unico è sicuramente l‘edificio barocco che ospita il Museo. Esso infatti è fonte di ispirazione per gli artisti invitati e stimola la creazione di nuove opere pensate specificamente per la Collezione Permanente del Museo.
Il museo inoltre esige un rinnovamento ininterrotto, in sintonia con la rapida e profonda evoluzione della società includendo l’organizzazione di mostre temporanee inedite e interdisciplinari.
“Novecento”: l’opera del Castello di Rivoli più discussa della storia
Sicuramente provocatoria, quest’opera del 1997 di Maurizio Cattelan vuole evocare la tensione frustrata rispetto alle potenzialità. Questo soprattutto in riferimento all’insensatezza delle guerre del XIX secolo che hanno debilitato l’uomo allontanandolo dalla propria evoluzione. Si tratta chiaramente di un’allusione a una condizione esistenziale dove il soggetto è privato di qualunque possibilità di azione.
L’opera consiste in un cavallo imbalsamato appeso al soffitto mediante un’imbragatura. Il collo dell’animale è piegato verso terra e le zampe, allungate nel corso del procedimento tassidermico, sono tese verso il suolo. Inedita versione di «natura morta», l’opera trasmette il senso di una tensione frustrata, un’energia destinata a non trovare sbocco. Per ammissione dello stesso artista, l’insicurezza è un aspetto determinante del suo modo di agire e l’idea di fallimento è un tema ricorrente nelle sue opere.

Castello di Rivoli: le collaborazioni
Uno dei caratteri distintivi del Castello di Rivoli è l’attenzione nei confronti di diversi campi espressivi. Infatti il Museo collabora attivamente con altre istituzioni culturali ospitando rappresentazioni teatrali, concerti, rassegne cinematografiche, così come seminari e conferenze.
Promuove poi eventi dedicati ad altre discipline come la letteratura, la filosofia, la musica e ad altre aree. Ad esempio il restauro, la conservazione, comprendendo anche le scienze fisiche e naturali.
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